La Slovacchia
e la minoranza ungherese

29/05/2010

Il 26 maggio 2010 il parlamento slovacco ha approvato una legge che priverà della cittadinanza slovacca i cittadini slovacchi in possesso di una seconda cittadinanza. Con questa mossa il governo ha voluto mandare un chiaro messaggio all’Ungheria, che poche ore prima aveva passato una legge per concedere la cittadinanza ai cittadini ungheresi residenti all’estero, i quali avrebbero potuto fare domanda semplicemente dimostrando di avere antenati ungheresi e di saper parlare correttamente la lingua.   Slovacchia, Romania e Serbia ospitano  minoranze ungheresi significative e temono che  con la nuova legge – fortemente caldeggiata dal partito nazionalista Fidesz – Budapest aumenti la propria influenza nella politica interna dei paesi vicini. Romania e Serbia però difficilmente imiteranno la Slovacchia, per evitare di mettere in difficoltà i  propri cittadini negli altri paesi europei.   Si tratta di una misura pesante, che priverebbe molti ungheresi slovacchi del diritto di voto. Gli Ungheresi possono portare il caso di fronte alla Corte Europea dei Diritti Umani. Le questioni di doppia cittadinanza oltre ad alimentare ulteriori tensioni fra Slovacchia e Ungheria (entrambi membri della NATO e dell’UE) potrebbero riaccendere una serie di dispute fra le minoranze etniche dell’Europa centrorientale e dei Balcani.    Privare gli Ungheresi della cittadinanza non equivale  a cacciarli dalla Slovacchia: essendo cittadini dell’UE (come gli Slovacchi) hanno il diritto di vivere liberamente in tutti i paesi dell’Unione, salvo piccole limitazioni, di votare per i rappresentanti europei e di fare ricorso alla Corte Europea. Però le minoranze ungheresi, private del diritto di voto a livello nazionale, nell’arco di pochi anni perderebbero i loro rappresentanti, indebolendosi ulteriormente.   A cura di Davide Meinero  

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