La Russia
corteggia l'Europa

13/12/2010

Il 6 dicembre 2010 il presidente russo Dmitri Medvedev si è recato in visita in Polonia per  una serie di accordi commerciali e strategici. Lo staff presidenziale era composto da sei ministri russi, due governatori e sei amministratori delegati di grandi aziende russe, fra cui LUKoil e Gazprom, e il procuratore della Federazione Russa.

La visita è solo l’ultimo atto di un lungo corteggiamento iniziato in occasione dell’anniversario dell’invasione della Polonia: allora Putin si recò alla cerimonia di Danzica e scrisse una ‘Lettera ai Polacchi’ sulla Gazeta Wyborcza condannando il patto Molotov-Ribbentropp. In seguito partecipò alla commemorazione del massacro di Katyn – una spina nel fianco nelle relazioni russo-polacche – e si mostrò vicino al popolo polacco dopo l’incidente aereo del 10 aprile scorso in cui morì il presidente polacco Lech Kaczy?ski.

All’inizio del 2010 Varsavia ha firmato un accordo con Mosca sulla fornitura di gas naturale, che è entrato nel mirino dell’UE perché non conforme alle regole dell’unbundling,: la Commissione Europea ha avviato una battaglia legale per costringere la russa Gazprom e l’azienda polacca PGNiG a trasferire a terzi il controllo della sezione polacca del gasdotto Yamal-Europa, e questo ha compattato gli interessi russi e polacchi contro la direttiva UE.  

I colossi petroliferi russi (Rosneft, Garzprom Neft e TNK-BP) si sono mostrati pronti  a investire nella seconda raffineria polacca, la Lotos (una delle più importanti d’Europa), per iniettare denaro nell’economia polacca in questo periodo difficile.  La Polonia è interessata all’offerta,  ora che vuole procedere a privatizzazioni per risanare i conti pubblici.

Con la recente offensiva diplomatica i Russi mirano a sedare i sentimenti antirussi della Polonia, perché non si opponga ai buoni rapporti fra Russia e UE.

I rapporti con l’Italia

Il 3-4 dicembre scorso Berlusconi ha incontrato il presidente Medvedev e il premer Putin a Sochi, sul Mar Nero. Dopo l’incontro Putin ha dichiarato che l’Italia intende acquistare superjet per voli a corto raggio fabbricati dalla Sukhoi. Sarebbe la prima volta che la Sukhoi stringe un accordo con un’azienda occidentale. Berlusconi inoltre ha dichiarato che nel 2011 Italia e Russia condurranno esercitazioni militari congiunte (cosa non comune per un paese della NATO) e che la produzione dei camion militari Iveco destinati al mercato della CSI verrà decentrata in Russia. Anche l’ENEL ha firmato un accordo con l’azienda energetica russa RAO. Eni e Gazprom hanno firmato un accordo di cooperazione per i gasdotti South Stream e Blue Stream. L’Eni inoltre detiene il 19,6% dell’azienda russa Server Energia, controllata da Gazprom, e  una quota nei giacimenti di Sakhalin e nel gasdotto Northstream – attraverso la sussidiaria Saipem. L’Eni ha chiesto a Gazprom di partecipare al pipeline Greenstream, che trasporta il gas libico in Sicilia – che in origine era stato pensato per svincolare l’Europa dalla dipendenza russa.

Dal punto di vista strategico l’Italia non è al livello di Polonia, Francia e Germania, ma è comunque un alleato importante in Europa ed è membro della NATO – oltre ad essere il secondo maggiore importatore di gas russo dopo la Germania. Mosca ha quindi interesse ad avere buone relazioni con Roma.

Fonte: Strategic Forecast, a cura di Davide Meinero

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