Il ruolo del Qatar
nella regione

08/04/2011

Il Qatar, paese di 1,7 milioni di abitanti –  ¾ dei quali lavoratori immigrati - è un piccolo stato del Golfo Persico (vedi mappa a lato) a maggioranza sunnita, circondato da due attori regionali importanti: l’Arabia Saudita e l’Iran. Doha ottenne l’indipendenza solamente nel 1971, quando gli Inglesi si ritirarono definitivamente, lasciando il potere nelle mani della famiglia al-Thani – che amministrava il paese già nei decenni precedenti.

Il Qatar rimase in assoluta povertà fino al 1949, quando iniziò a esportare gas e petrolio. Produce circa 800.000 barili di petrolio al giorno, possiede la terza maggiore riserva di gas del pianeta ed è il maggior esportatore di gas naturale liquefatto (GNL) al mondo – per questo il PIL procapite del Qatar è uno dei più alti al mondo.

Il Qatar ha sempre cercato di mantenere rapporti cordiali non soltanto con i suoi vicini (Arabia Saudita e Iran) ma anche con gli Stati Uniti, che hanno due basi militari nel paese, e ha perseguito una politica estera attiva per diventare un elemento importante  per il mantenimento degli equilibri regionali. Per esempio Doha, come gli altri Emirati, aiuta l’Iran ad aggirare le sanzioni fornendo merci illegalmente, e recentemente ha inviato un contingente in Bahrein per aiutare i Sauditi a sedare la rivolta della maggioranza sciita.

Il Qatar trae notevoli benefici dall’alleanza con Washington, ma si è sempre contraddistinto per una politica estera attiva e indipendente – tant’è che nel 2022 sarà il primo paese musulmano a ospitare i Mondiali di calcio. Al Jazeera, televisione araba con sede a Doha, si è dapprima contraddistinta per le critiche contro le attività di Stati Uniti e Israele nella regione, ma di recente ha dato ampia diffusione alle rivolte nel mondo arabo, provocando l’ira dei regimi al potere, che hanno accusato il Qatar di fomentare il dissenso nella regione.

Più volte Doha ha offerto il proprio contributo in dispute che poco avevano a che vedere con i suoi interessi – ad esempio aiutando la Turchia a formare un governo stabile in Libano, oppure mediando fra il governo sudanese e i gruppi ribelli nel processo di pace in Darfur.

  Il Qatar e la Libia

Il Qatar è uno dei più caldi sostenitori dei ribelli della Libia orientale, ed è l’unico stato arabo ad aver riconosciuto il Consiglio Transnazionale Nazionale come  rappresentante del popolo libico – subito dopo la Francia!  Doha ha inviato un contingente aereo per far rispettare la no-fly zone votata dall’ONU e negli ultimi giorni ha spedito aiuti umanitari, armi e prodotti petroliferi ai ribelli della Cirenaica.

Doha potrebbe inoltre aiutare i ribelli libici a vendere il petrolio estratto dal giacimento di Sarir, in Cirenaica, da cui il movimento potrebbe trarre il sostegno economico di cui ha bisogno.

Chiaramente il Qatar rimane un paese piccolo e fragile, la cui sopravvivenza dipende dall’amicizia con le grandi potenze regionali e internazionali – in primis gli USA; tuttavia grazie al suo spiccato attivismo in politica estera ha saputo rendersi indispensabile per gli altri stati della regione.

A cura di Davide Meinero

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