Gli USA
la Colombia e l'Ecuador

08/04/2011

Colombia

Il 6 aprile 2011 sono ricominciati i negoziati per la creazione di una Trattato di Libero Scambio con la Colombia. Firmato nel 2006, l’accordo fu immediatamente congelato per diverse motivazioni:

1)    la rimozione dei dazi avrebbe probabilmente causato l’aumento della disoccupazione negli USA;

2)    i sindacati statunitensi si sono opposti all’accordo criticando i  duri metodi repressivi del governo colombiano contro i sindacalisti.

Obama ha chiesto al governo colombiano di introdurre immediatamente – entro il 15 giugno – misure per migliorare la condizione dei lavoratori colombiani, come requisito necessario alla ratifica del trattato.

Ecuador

Il 7 aprile 2011 Washington ha ordinato l’espulsione dell’ambasciatore ecuadoregno Luis Gallegos, dopo che il governo dell’Ecuador ha dichiarato l’ambasciatore statunitense Heather Hodges ‘persona non grata’ perché in un documento rilasciato da WikiLeaks aveva accusato l’allora comandante della Polizia Nazionale Jaime Hurtado di corruzione, e aveva suggerito di non concedergli il visto per gli USA.

Le relazioni fra Ecuador e gli Stati Uniti sono tese sin dal 2008, quando Washington approvò un raid da parte della Colombia – alleata degli USA – in territorio ecuadoregno per uccidere il comandante delle FARC Raul Reyes. Le relazioni sono ulteriormente peggiorate per il mancato rinnovo dell’Andean Trade Promotion and Drug Eradication Act (ATPDEA), che prevedeva la cancellazione dei dazi sulle esportazioni dei paesi sudamericani pronti a collaborare nella lotta al traffico di droga. Patti sostitutivi di libero scambio sono stati stipulati fra gli Stati Uniti e gli altri paesi andini, ma l’Ecuador ne è rimasto fuori.

Il presidente ecuadoregno Correa si trova in una posizione molto difficile, da anni sta cercando di destreggiarsi fra i diversi settori della società che vorrebbero la sua testa. Per questo sta cercando di cambiare la costituzione per aumentare i poteri del governo: rimuovere i limiti alla carcerazione preventiva, aumentare i controlli sul potere giudiziario e ridurre l’autonomia finanziaria dei media. Il referendum sui cambi costituzionali si terrà il 7 maggio.

 

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