La Cambogia
fra Oriente e Occidente

25/06/2012

Sotto il governo Hun Sen, primo ministro del Partito Popolare Cambogiano al potere ormai dal 1998, l’instabilità politica che ha devastato la Cambogia fino a 15 anni fa sembra solo un lontano ricordo. Il paese è tuttora privo del capitale umano e delle infrastrutture – soprattutto di trasporto – necessarie allo sviluppo. Hun Sen ora cerca di attrarre investimenti esteri e incrementare le esportazioni.

La Cambogia ha liberalizzato il settore economico senza però rinunciare al controllo politico centralizzato, e ha creato zone economiche speciali sul modello dell’esperimento cinese di Shenzhen. Nonostante la corruzione e la  scarsa consistenza demografica (meno di 15 milioni di abitanti) l’economia cambogiana è in rapida crescita grazie agli investimenti occidentali nell’industria tessile e all’export dell’abbigliamento. Di recente sono state aperte attività nel settore finanziario: microcredito per imprenditori locali, assicurazioni, etc.  

Sono due gli aspetti che fanno della Cambogia un posto attraente per gli investimenti: il basso costo della manodopera e la posizione geografica.

Situata nel bel mezzo del Golfo di Tailandia e vicina allo stretto di Malacca, (mappa a lato), la Cambogia può diventare uno snodo fondamentale del commercio in Estremo Oriente. La Cambogia si affaccia anche sul Mekong, che la collega a Cina, Myanmar, Laos, Tailandia, Vietnam e Cambogia. Pechino vorrebbe integrare l’economia cambogiana nella propria sfera di influenza sia come fornitrice di materie prime, sia come acquirente di prodotti cinesi. 

La Cambogia è schiacciata fra Tailandia e Vietnam, che in passato l’hanno a più riprese invasa e dominata. Per garantire la propria indipendenza Phnom Pehn è alla costante ricerca di un alleato esterno che la protegga dai  vicini.  

La Cina è il primo investitore estero, e corteggia Phnom Pehn per avere accesso al Golfo di Tailandia. Pechino ha investito circa 9 miliardi di dollari in Cambogia negli ultimi otto anni per costruire 1.500 km di strade e ponti, centrali elettriche e dighe. Per fare un paragone, nello stesso periodo gli USA hanno investito appena 282 milioni di dollari. Gli USA stanno ora  cercando di intessere nuovi legami con la Cambogia e con gli altri paesi ASEAN per contenere l’espansionismo cinese nella regione.

La Cina ha molta influenza sulla politica cambogiana: nel 2009 ad esempio la Cambogia ha intercettato e rimandato indietro gli Uiguri cinesi che avevano preso parte ai disordini di natura etnica. E grazie all’appoggio della Cambogia la Cina è riuscita a spezzare l’unità dei paesi ASEAN nelle dispute sul Mar Cinese Meridionale. La Cambogia preferirebbe aumentare la collaborazione con gli USA per avere maggiore spazio d’azione verso la Cina, e per dotarsi di un arsenale bellico efficiente.

Anche Giapponesi e Coreani hanno investito nelle aree rurali sviluppando coltivazioni di riso che poi importano. I Giapponesi hanno costruito la città portuale di Sihanoukville, una zona economica speciale con alto potenziale, che dovrebbe diventare una base logistica regionale di alto livello, gestita dallo stato .

La Borsa della Corea del Sud collabora allo sviluppo della Borsa cambogiana, per creare un ambiente finanziario dinamico. Per ora sono poche le società quotate in borsa, ma siamo solo agli inizi.

Davide Meinero

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