Myanmar e Cina:
frontiera in mano a ribelli e narcos

27/06/2012

 

Il 9 di giugno a Muse, al confine fra il Myanmar e la Cina, ci sono state cinque esplosioni: cosa normale, ormai. Subito al di là della frontiera c’è la città di Ruili, nella provincia cinese di Yunnan. Le due città sono collegate dal un ponte che attraversa il fiume Shwell. Durante la seconda guerra mondiale le truppe giapponesi  bloccarono tutte le coste, e lasciarono alla Cina come unica via di comunicazione con il mondo proprio il ponte fra Muse a Ruili. Oggi nuovi accordi commerciali tra il Myanmar e la Cina hanno ridato grande importanza a Muse. L’autostrada nazionale del Myanmar la collega al centro del paese.  E’ in costruzione una ferrovia di 170 km che collegherà Lashio a Muse. Ancora più rilevante è la costruzione di un gasdotto di 3000 km che collegherà lo Yunnan alla baia del Bengala attraverso Muse. Questo percorso è anche  usato dai  narcotrafficanti per portare la droga dell’Indocina  in Cina e a Hong Kong, e da bande di contrabbandieri di merci varie. Questo porta a frequenti scontri  fra bande, e crea paura nella cittadinanza e fra i funzionari di frontiera.

L’area di confine ospita diversi gruppi etnici: i Karen, i Kachin e i Cinesi. Il Myanmar è incapace di controllare la regione con i propri mezzi, perciò lascia che a mantenere l’ordine siano milizie armate locali, sorte su base etnica. Muse è ora sotto il controllo dell’ala armata dell’Organizzazione Indipendente Kachin, chiamata KIA,  che da decenni combatte contro il Myanmar per la propria indipendenza. Il KIA intensifica i disordini e compie attentati alle  infrastrutture in costruzione perché spera di trovare nella Cina un alleato che sostenga il diritto all’indipendenza dei Kachin, cosa che i Cinesi ovviamente non intendono fare: la questione dell’indipendenza delle minoranze etniche fa paura alla Cina più che al Myanmar. La Cina per altro non può semplicemente entrare nella regione con le sue truppe per riportare l’ordine. Così la regione è in mano a contrabbandieri e narcotrafficanti, ed i progetti fra Myanmar e Cina sono in stallo. 

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