L'ampliamento
del canale di Panama

08/01/2013

L’ampliamento del canale di Panama, che dovrebbe avvenire entro il 2015, modificherà la dinamica dei trasporti regionali e agevolerà gli scambi fra paesi asiatici, USA e Caraibi. Molti paesi che hanno iniziato a sviluppare nuove infrastrutture portuali in vista di questo ampliamento.

Ogni grande cambiamento tecnologico altera profondamente la dinamica dei trasporti. I porti per il carico/scarico delle merci sfuse erano in prossimità dei centri urbani ma l’introduzione dei container portò allo sviluppo di porti lontani dai centri urbani, in zone dove si possono erigere gru e costruire grandissimi piazzali per la movimentazione dei container. Dopo l’introduzione dei container solo chi disponeva di grandi porti, capaci di ospitare cargo di grandi dimensioni, poteva reggere la competizione.

La dimensione delle navi ha continuato a crescere negli anni tanto da rendere il canale di Panama ormai troppo stretto per le grandi navi container post-Panamax già in uso, che trasportano il 45% delle merci globali (vedi immagine). L’allargamento non permetterà comunque di attraversare il canale a tutte le navi: per alcune sarà sempre troppo stretto. 

A pieno carico le navi post-Panamax necessitano di fondali profondi almeno 15,3 metri: i porti della costa occidentale degli USA sono attrezzati, al contrario di quelli del Golfo e della costa orientale – a eccezione di New York, Norfolk e Baltimora – che continueranno a utilizzare navi più piccole.  

Ecco alcuni dei possibili effetti dell’ampliamento del canale:

1.   i porti della costa orientale degli USA beneficeranno dell’ampliamento, dato che sarà più facile ed economico il trasporto da e per l’Asia;

2.   nel Golfo nasceranno nuove piattaforme per smistare le merci verso i porti più piccoli dove non arrivano le navi Post-Panamax;

3.   potrebbe verificarsi un aumento delle esportazioni di grano – che raggiunge il Golfo del Messico su piccole navi che viaggiano sul Mississippi – verso l’Asia grazie all’abbattimento dei costi;

4.   potrebbe anche verificarsi un aumento delle esportazioni di gas naturale liquefatto (GNL) quando saranno pronte le infrastrutture di liquefazione del gas da argille (vedi qui).

 

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