I timori dell'Azerbaigian
per la transizione politica in Georgia

10/01/2013

Dopo l’incontro del 26 dicembre, il nuovo primo ministro georgiano Bidzina Ivanshvili e il  presidente azero Ilham Aliyev hanno ufficialmente confermato l’interesse reciproco a mantenere la collaborazione nel campo dell’energia.

All’interno della regione del Caucaso l’Azerbaigian è riuscito a mantenere una certa indipendenza da Mosca, a differenza della Georgia, che dal 2008  è occupata parzialmente dalla Russia, e dall’Armenia dichiaratamente filo russa, tanto da ospitare basi militari russe. Questo privilegio deriva all’Azerbaigian dal fatto di essere un importante produttore ed esportatore di petrolio e di gas naturale. Questo ha permesso al paese non soltanto di arricchirsi, ma anche di giostrarsi  in politica estera. Invece di allinearsi o con la Russia o con i paesi occidentali, l’Azerbaigian ha cercato di diversificare i suoi rapporti internazionali,  cooperando in campo economico e nella difesa con la Turchia e Israele, senza per questo rompere i rapporti economici con Russia e Iran. 

Ma ora l’elezione di Ivanishvili apre una nuova fase politica in Georgia, che potrebbe avere ripercussioni gravi per  l’Azerbaigian. Ivanishvili ha deciso che tutti gli accordi commerciali presi dal governo precedente saranno rivalutati, ed ha messo in dubbio la realizzazione di alcuni progetti filo occidentali come quello della linea ferroviaria Baku-Tiblisi-Kars. La Georgia gioca un ruolo cruciale come zona di transito del petrolio e del gas  azero destinato all’esportazione. La maggior parte del petrolio e del gas naturale azero transita nell’oleodotto Baku-Tiblisi-Ceyahn e in quello Baku-Tibilisi-Erzurum, che attraversano la Georgia prima di raggiungere la Turchia e l’Europa (vedere mappa a fianco). Questo percorso, detto Corridoio Meridionale, è fondamentale per  i futuri progetti di espansione delle  esportazioni, grazie  allo  sfruttando l’area petrolifera di Shah Deniz II. Il Corridoio Meridionale permette all’Azerbaigian l’ indipendenza dalla Russia: non poterlo usare avrebbe un impatto devastante sulla strategia  di Baku.

È sicuramente interesse dell’Azerbaigian che la Georgia mantenga gli impegni presi e si confermi un partner strategico per  le esportazioni azere. L’Azerbaigian cercherà quindi di corteggiare il nuovo governo georgiano offrendo assistenza economica e investimenti, in rivalità con Mosca, che invece farà tutto il possibile per volgere la situazione a proprio favore. 

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