Messico: una nuova fase nella guerra
dei cartelli della droga

07/08/2013

Il 15 luglio nei pressi di Nuevo Laredo, nello stato di Tamaulipas, le autorità messicane hanno arrestato Miguel “Z-40” Trevino Morales, leader del cartello messicano della droga di Los Zetas, e ora si attendono le reazioni delle varie gang a questo evento.

Ultimamente in varie località la popolazione ha sviluppato milizie proprie, definite “gruppi di auto-difesa” o “polizia comunitaria”. Questa tendenza è così marcata che il governo ha dovuto mobilitare l’esercito e la polizia federale per ristabilire il controllo del governo centrale su alcune regioni. La proliferazione di questi gruppi intralcia sia le strategie governative contro la criminalità e la violenza, sia le strategie delle organizzazione criminali messicane attive a livello transnazionale.

Non si può ancora sapere se l’arresto di Trevino danneggerà effettivamente le operazioni dei Los Zetas. L’organizzazione è formata da personale ex-militare abituato a sostituire rapidamente i superiori caduti. Probabilmente in alcune parti del Messico si verificheranno episodi violenti, in quanto gruppi rivali cercheranno di cogliere quest’attimo di debolezza dei Los Zetas per ampliare il proprio raggio d’azione. La portata delle violenze dipenderà da quanto i componenti dei Los Zetas saranno disposti a difendere le loro posizioni. 

La forza dei Los Zetas sta nella rete capillare e coesa, attiva in gran parte del territorio messicano. Nelle zone sotto il loro controllo i componenti dell’organizzazione preparano gli attacchi ai territori dai gruppi rivali, come il Cartello di Sinaloa.

 

“Polizia comunitaria”

Il vigilantismo e le milizie non governative sono fenomeni che esistono da tempo in Messico. Esempi di “polizia comunitaria” c’erano già nel 1995, quando il CRAC – Coordinamento Regionale delle Autorità Comunitarie ? amministrava la giustizia in alcune aree dello stato di Guerrero. All’inizio del 2013 sono sorti diversi gruppi di auto-difesa nello stato di Guerrero e di Michoacan. I vari gruppi non hanno un piano comune, ma condividono l’obiettivo di contrastare le organizzazioni criminali e, talvolta, gli interessi del governo. Nello stato di Guerrero i gruppi di auto-difesa sono molto più numerosi rispetto al resto del paese in quanto il fenomeno è più radicato; inoltre i gruppi attivi nelle comunità indigene beneficiano dei privilegi speciali garantiti dal governo dello stato.

Due sono le autorità – spesso in conflitto tra di loro – che coordinano le operazioni dei gruppi di auto-difesa nello stato di Guerrero: l’UPOEG – Unione dei Popoli e delle Organizzazioni di Guerrero ? e il CRAC – Coordinamento Regionale delle Autorità Comunitarie. Questi organismi sono esempi di “polizia comunitaria”, seguono procedure prevedibili per l’amministrazione della giustizia nelle aree di loro competenza e dialogano con le autorità statali e federali, anche se talora entrano in conflitto con le autorità. I fondi a disposizione dei due organismi sono scarsi, i membri sono più che altro volontari armati di fucili da caccia e di lupare.   

I gruppi di nuova formazione attivi nello stato di Michoacan, invece, sono dotati di fucili d’assalto, attrezzature tattiche e SUV. Nati all’inizio del 2013, questi gruppi contrastano principalmente le organizzazioni criminali, in particolare il Cartello dei Cavalieri Templari, che domina le attività criminali della regione dal 2010, cioè da quando si è scisso dalla Familia Michoacana. Il Cartello dei Cavalieri Templari ha reagito denunciando l’operato dei gruppi di auto-difesa e attaccandoli con azioni violente. A maggio il governo messicano è stato costretto a mobilitare la Polizia Federale e l’esercito per ristabilire la calma e riaffermare l’autorità del governo centrale. 

La polizia comunitaria è nata in zone storicamente difficili, dove il governo centrale non è stato in grado di far rispettare lo stato di diritto e da decenni imperversa la lotta violenta tra gruppi criminali. Nella maggior parte dei casi, coloro che risiedono nelle comunità dove sono attivi i gruppi di auto-difesa si affidano principalmente a loro per mantenere e ristabilire l’ordine pubblico, accantonando l’autorità del governo centrale. Per questo la polizia comunitaria è talvolta entrata in conflitto con le autorità centrali. Sono spesso scoppiate proteste, anche violente: talvolta sono state bloccate le arterie principali del traffico autostradale, sulla costa e nell’entroterra, negli stati di Guerrero e Michoacan. I sit-in possono durare giorni, ma alla fine i gruppi di auto-difesa, le truppe federali e il governo raggiungono sempre un qualche tipo di accordo.

I gruppi di auto-difesa sono anche entrati in conflitto coi vari cartelli della droga, in particolare con il Cartello di Jalisco Nuova Generazione e il Cartello dei Cavalieri Templari. I gruppi di auto-difesa dello stato di Michoacan sono nati lungo le strade che portano verso lo stato di Jalisco, le stesse strade lungo le quali i due cartelli si danno spesso battaglia.  Inserendosi tra i due cartelli, i gruppi di auto-difesa non solo hanno intralciato direttamente le operazioni del Cartello dei Cavalieri Templari, ma hanno anche inavvertitamente favorito il Cartello di Jalisco Nuova Generazione.

I gruppi di auto-difesa non sarebbero in grado di contrastare le organizzazioni criminali se non fossero finanziati e sostenuti dall’esterno. I gruppi di auto-difesa dello stato di Guerrero in passato ricevevano pochi fondi dalle comunità locali e talvolta dal governo, ma sembra che ora abbiano trovato nuovi sostenitori, e si teme che siano le stesse organizzazioni criminali. Ufficialmente vogliono combattere la criminalità, ma è possibile che collaborino con alcuni criminali.

La strategia dell’attuale governo centrale punta ad aumentare la presenza sul campo delle forze dell’ordine e dell’esercito per garantire la sicurezza, ma in cambio esige che i gruppi di auto-difesa limitino l’attività. Questa strategia potrà però fornire solo risultati temporanei. I gruppi di auto-difesa stanno proliferando e hanno già influenzato il conflitto fra i cartelli. Dalla fine del 2012 questo conflitto si è inasprito e sono aumentate le incursioni dei cartelli nei territori dei rivali, soprattutto negli stati di Jalisco e Minchoacan, ma anche nello stato di Guerrero.  

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