L’eterno dilemma
dell'Ucraina

10/10/2013

Il parlamento ucraino ha firmato la bozza dell’accordo di associazione all’Unione Europea, ma ci vorrà ancora tempo prima che l’accordo venga effettivamente siglato.

L’UE è il partner economico principale dell’Ucraina, insieme alla Russia. Il giro d’affari degli scambi commerciali tra l’Ucraina e l’UE è all’incirca lo stesso di quello degli scambi con la Russia, ma entrambi i partner vorrebbero rafforzare i propri rapporti con Kiev in modo esclusivo. L’Ucraina fa già parte del Partenariato Orientale, accordo di associazione concluso tra l’UE e alcuni paesi della CSI per favorire il loro avvicinamento all’UE, mentre la Russia vorrebbe averla nella sua Unione Doganale.

La strategia del presidente Viktor Yanukovich punta a mantenere rapporti equilibrati con entrambe le parti, senza legarsi ufficialmente a nessuna. L’Ucraina, terra di confine, sa che allinearsi completamente con una parte rischia di compromettere le relazioni con l’altra. Ciò si è verificato durante il mandato dell’ex presidente Viktor Yushchenko: in risposta al suo tentativo di far entrare l’Ucraina nella NATO, Mosca chiuse i rubinetti del gas. Yanukovich ha agito con più cautela: ha lasciato perdere il processo di adesione alla NATO e ha riallacciato i rapporti con la Russia, ha stretto accordi di libero scambio con l’Unione Doganale promossa dai Russi, pur non diventandone membro.

Finora l’Ucraina è riuscita a restare in bilico tra le due potenze, ma la Russia e l’UE non accetteranno ancora per molto questa situazione. Sia Mosca che Bruxelles stanno mettendo alle strette Kiev perché prenda una decisione e si leghi all’una o all’altra parte. Ultimamente Kiev sembrava propendere verso l’UE, ma la Russia ha fatto di tutto per dissuaderla: ha ridotto le importazioni e ha aumentato i controlli doganali sulle merci ucraine, il che ha causato perdite per 500 milioni di dollari a Kiev. Se l’Ucraina firmerà accordi con l’UE, la Russia ha già fatto sapere che inasprirà ulteriormente le restrizioni commerciali che hanno tanto danneggiato l’Ucraina negli scorsi mesi. Il Cremlino ha ora nominato responsabile delle relazioni Russia-Ucraina l’ex consigliere presidenziale Vladislav Surkov, conosciuto per lo stile aggressivo e per le tattiche di pressione senza scrupoli usate per esempio con la Moldavia e la Transnistria, un’altra area dove gli interessi russi si scontrano con i progetti di integrazione europei. 

Il parlamento ucraino ha firmato la bozza dell’accordo di associazione, ma ciò non significa che l’accordo si farà. Si tratta però di un segnale per far capire a Mosca che Kiev non cede facilmente nei negoziati, che tiene aperte le opzioni. Anche da parte europea ci sono fattori che potrebbero rallentare o impedire del tutto la conclusione degli accordi: la reclusione dell’ex primo ministro Yulia Timoshenko e il rifiuto della Germania, che non vuole ledere gli interessi russi.

L’Ucraina rimarrà prevedibilmente in bilico tra UE e Russia ancora per molto tempo.  

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