Tensioni in Asia centrale
per il controllo delle acque

28/02/2014

Il caso del Mare d’Aral è un classico esempio di mala gestione delle risorse idriche.

I suoi due principali affluenti, il Syr Darya e l’Amu Darya, che attraversano Afghanistan, Tagikistan, Kirghizistan, a partire dagli anni ’60 sono stati intensamente sfruttati per irrigare le piantagioni dell’Asia centrale, a monte del Mare o Lago d’Aral. Così l’Aral nel corso degli anni si è lentamente prosciugato, le sue poche acque hanno raggiunto un tasso di salinità elevatissimo, portando alla scomparsa l’industria della pesca.

Grazie all’assistenza della Banca Mondiale il Kazakistan nel 2001 ha iniziato il recupero della porzione nord del lago. Ma non è sufficiente: per il recupero del lago occorrerebbe uno sforzo congiunto di tutti i paesi della regione. Considerate le tensioni fra i vari paesi, dovute all’iniqua distribuzione delle risorse della regione (mappa a lato), le possibilità di intesa sul recupero dell’Aral sono scarse.

Kazakistan, Uzbekistan e Turkmenistan, ricchi di combustibili fossili, per fortuna hanno economie largamente indipendenti dalle scelte di Kirghizistan e Tagikistan che, trovandosi a monte, si appropriano delle poche risorse idriche disponibili. Ma tutti i paesi della regione stanno vivendo un periodo di rapido incremento della popolazione, perciò le tensioni per avere accesso a maggiori quantità d’acqua, che per ora non hanno portato a scontri fra le popolazioni, sono destinate a intensificarsi.

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