E i partiti nazionalisti d’Europa
tifano per Putin

20/03/2014

Mentre l’Unione Europea considera illegittima la separazione della Crimea dall’Ucraina e impone sanzioni alla Russia, i partiti nazionalisti di destra dei vari paesi d’Europa approvano più o meno apertamente la secessione, e non sostengono l’attuale governo ucraino, nato da una rivolta filo-europea alimentata e sostenuta dall’estrema destra nazionalista ucraina. Il portavoce del Partito Popolare Danese ha affermato che bisogna rispettare la decisione del popolo in Crimea, il partito Ataka in Bulgaria ha chiesto il riconoscimento ufficiale del nuovo status. Marine Le Pen già qualche settimana fa aveva definito illegittimo e composto da estremisti il governo ucraino nato dalle rivolte. A gennaio il capo del partito nazionalista slovacco, Marian Kotleba, aveva scritto all’ex presidente Viktor Yanukovich incitandolo a non cedere alla piazza. Già lo scorso anno il capo del partito nazionalista ungherese Jobbik, Gabor Vona, si è recato in visita a Mosca, dove ha espresso opinioni filo-russe su una serie di questioni internazionali.

Questi atteggiamenti si spiegano con il fatto che l’elemento chiave della politica dei partiti nazionalisti europei è l’anti-europeismo, l’opposizione allo svuotamento della sovranità degli stati nazionali in favore di organizzazioni sovranazionali, l’opposizione al libero mercato dei capitali e all’immigrazione. Oggi c’è un’inversione di posizioni nella politica russa rispetto alla politica dell’Unione Sovietica: la Russia sovietica esprimeva un’ideologia sovranazionale, universalista, la Russia di Putin è nazionalista. Secondo il centro studi ungherese Political Capital, Mosca sta fornendo aiuti organizzativi e assistenza politica ai partiti nazionalisti che in Europa sostengono politiche anti-europeiste e anti-NATO, e li spinge a collegarsi fra di loro, a lavorare in network, a far fronte comune.

La collaborazione è facilitata dal fatto che i partiti nazionalisti dei paesi europei sono all’opposizione, non al governo, perciò possono usare l’appoggio russo in funzione anti-europeista senza dover fare i conti con la realtà dell’interesse nazionale. Le contraddizioni nei rapporti con la destra nazionalista ucraina però possono creare già qualche frattura. A marzo 2013 il partito nazionalista svedese aveva organizzato un incontro a Stoccolma con il Partito Nazionale Tedesco e il partito nazionalista ucraino

Svoboda per avviare una collaborazione operativa. La crisi in Ucraina ha messo in grande imbarazzo il Partito Nazionale Tedesco: mentre la sezione bavarese ha preso posizioni filo-russe, l’organizzazione centrale tace, non si pronuncia, è travagliata da discussioni interne. Nel programma del Partito per le prossime elezioni europee però c’è l’opposizione di principio al multiculturalismo e la richiesta di incrementare la collaborazione economica con Mosca.

I partiti nazionalisti europei sono profondamente divisi anche sulla questione dei diritti umani: alcuni sono dichiaratamente filo-nazisti, antisemiti, violentemente anti-gay . Altri, come i partiti anti-europeisti inglesi e il partito di Le Pen in Francia, hanno posizioni più liberali, più aderenti ai valori dell’Europa della seconda metà del XX secolo. 

 

Nella foto sopra, un recente manifesto del Partito Patriottico Sociale austriaco.

 

Lascia un commento

Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!

Accedi

Non sei ancora registrato?

Registrati

I vostri commenti

Per questo articolo non sono presenti commenti.