L'Unione Economica Eurasiatica

06/06/2014

Il 29 maggio Russia, Bielorussia e Kazakistan hanno firmato il trattato sull’Unione Economica Eurasiatica, che vedrà la luce il 1 gennaio 2015. Storicamente la Russia ha sempre favorito processi di aggregazione politico-economica con i paesi alla sua periferia, dall’Impero Russo all’Unione Sovietica alla recente creazione dell’Unione Doganale. 

In tutte queste aggregazioni due punti sono sempre stati ovvi: che la leadership è della Russia, e che la Russia non si considera pienamente ed esclusivamente appartenente all’Europa. I progetti di aggregazione rispondono a un imperativo geopolitico: la Russia per sentirsi al sicuro dal rischio di invasioni esterne deve essere circondata da stati cuscinetto amici, in Europa come in Asia.

L’Unione Economica Eurasiatica ha scopi che vanno oltre quelli economici: creata (anche) con lo scopo di tenere testa all’UE, prevede una progressiva maggiore integrazione anche a livello militare e politico.

L’attuale Unione Economica Eurasiatica è una evoluzione successiva all’Unione Doganale, che ha portato all’armonizzazione dei dazi e all’incremento degli scambi, come si può vedere nella tabella a fianco

Le reazioni al processo di aggregazione guidato dalla Russa sono diverse:

1.     Armenia e Kirghizistan hanno fatto domanda per entrare nell’Unione Doganale, ma le trattative sono ancora in corso. Anche il Tagikistan potrebbe entrare nell’Unione, o per lo meno firmare accordi di collaborazione;

2.     Azerbaigian, Uzbekistan e Turkmenistan hanno una relazione ambivalente con la Russia e non sono orientati a entrare nell’Unione Eurasiatica. Si tratta di paesi produttori di energia che vorrebbero mantenere l’indipendenza politica, evitando di schierarsi a favore della Russia o dell’Occidente – e possono farlo perché la Russia non ha abbastanza strumenti di pressione per condizionarne l’evoluzione politica interna;

3.     Georgia e Moldavia invece sono apertamente ostili all’idea di un blocco dominato da Mosca, e stanno facendo il possibile per avvicinarsi al blocco occidentale – la Georgia alla NATO e la Moldavia all’Unione Europea;

4.     infine l’Ucraina: profondamente divisa fra regioni filorusse e filoccidentali e in pieno caos, non si trova nella condizione di entrare a far parte dell’uno o dell’altro blocco. Ma la nascita dell’Unione Economica Eurasiatica avrà certamente effetti sull’evoluzione politica interna dell’Ucraina nei prossimi anni.

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