In Afghanistan l’estate vede la solita recrudescenza di offensive talebane contro le truppe regolari afgane, ma quest’anno ci sono due novità: l’offensiva non si concentra, come al solito, nelle regioni di sud-ovest, ma punta a nord, alla regione ai confini con l’Uzbekistan, la cui principale città è Kunduz (mappa a lato).
La seconda novità è che negli scorsi mesi l’ISIS ha aperto una ‘sezione’ in Afghanistan e Pakistan, che ha raccolto militanti anche fra ex miliziani talebani, anche grazie al pagamento di stipendi più alti. Il più noto militante strappato dall’ISIS ai Talebani era il Mullah Abdul Rauf, ucciso recentemente da un drone americano, probabilmente grazie a una soffiata dei Talebani stessi.
Benché Talebani e milizie dell’ISIS stiano cercando di tenersi alla larga gli uni dagli altri, lo scorso 24 maggio (2015) si sono incontrati e scontrati vicino a Farah. L’esito dello scontro è stato di tredici morti da parte dell’ISIS e nove da parte dei Talebani.
L’apparire dell’ISIS in Afghanistan ha indotto i Talebani ad accettare le offerte di aiuto dell’Iran, che sino a ora non erano state apprezzate. Recentemente l’Iran ha regalato ai Talebani mortai, armi leggere e denaro. Il governo di Kabul non apprezza ovviamente che il confinante Iran invii aiuti militari ai ribelli contro cui combatte da dieci anni. Potrebbe aprirsi per l’esercito afghano anche un fronte esterno?
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