Povera Italia!

12/08/2015

Proponiamo due grafici che illustrano bene la situazione economica italiana e la deficienza delle nostre strutture. 

Il primo mette a confronto il debito e il PIL pro capite di Italia e Francia − cioè di due paesi europei con economie simili − dal 1861 (anno dell’unificazione d’Italia) a oggi. Entrambi i paesi sono in difficoltà per eccesso di debito e per flessione di reddito, ma l’Italia è in difficoltà molto maggiori, perché abbiamo raggiunto il livello di debito pubblico dei tempi di guerra, mentre il PIL pro capite è sceso ormai al livello del 1961! 

Andando a cercare le cause del nostro declino e delle nostre attuali difficoltà, la seconda immagine mette a confronto Germania, Francia, Spagna e Italia per una serie di aspetti che sono altrettante chiavi di sviluppo. Mentre abbiamo un buon livello di scolarità generale, l’educazione universitaria e l’innovazione tecnologica non raggiungono la sufficienza, l’efficacia delle istituzioni è da Paese sottosviluppato, il mercato del lavoro è inefficiente, le infrastrutture, del cui ottimo livello andavamo così orgogliosi nei tardi anni ’60, sono ormai insufficienti e deteriorate. Siamo il Paese più arretrato fra quelli che hanno fondato l’Unione Europea. Se non ci scrolliamo di dosso le nostre pesanti incrostazioni di inefficienza, corruzione, burocrazia, mentalità anti-moderna, siamo destinati al sottosviluppo.

Tutto inizia dalla scuola e dall’Università, che formano i cittadini e le classi dirigenti di domani. L’università italiana è indecente da decenni: quando si affronterà il problema a livello politico? Ma per riformare l’università occorrono istituzioni politiche sane e forti: le nostre sono a livelli di terzo mondo, e sono anche poco stabili… così nulla cambia, o cambia ben poco, anche se abbiamo bisogno di migliorare, e migliorare molto. La forma a ragnatela del grafico rende bene l’idea di come lo sviluppo sia un tessuto, una tela di ragno retta da una serie di raggi, non una nebulosa vaga, né un bosco di tronchi che crescono separatamente l’uno dall’altro.

 

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