La Cina verso la società del benessere, finalmente!

11/11/2015

Il governo cinese continua la politica di riforme volte ad alimentare lo sviluppo e il benessere della popolazione. L’abbandono della politica del figlio unico comporterà un aumento dei consumi interni nell’arco di pochi anni – aiutando lo sviluppo del mercato interno in parziale alternativa alla crescita delle esportazioni. Recentemente il governo cinese ha deciso l’estensione della pensione sociale a tutta la popolazione – altra misura che aumenterà al domanda interna. In Cina, paese comunista, decine di milioni di anziani, per lo più contadini, non avevano sino a ora né pensione né assistenza sanitaria! 

La legittimità del sistema di governo cinese, totalmente nelle mani del Partito unico, è basata sulla sua capacità di assicurare alla popolazione sviluppo e benessere in misura crescente. Sino a ora i risultati sono eccellenti (si veda tabella a fianco): fra il 1985 e il 2014 l’aspettativa media di vita è salita da 67 a 75 anni, la disponibilità di reddito medio spendibile pro capite è salita da 246 a 5470 dollari l’anno, la percentuale di giovani che accede all’università è salita dallo 0,6 a quasi il 9%. Fra gli obiettivi del governo c’è anche lo sviluppo di attività economiche a più alta tecnologia, l’innovazione e il miglioramento dell’ambiente.

Fra non molti anni la Cina non sarà più un concorrente imbattibile per la produzione di manufatti ad alto contenuto di manodopera e bassa tecnologia, perciò le altre economie del globo torneranno a poter produrre localmente molti manufatti per il consumo locale.

L’economia globale si sta faticosamente riequilibrando dopo lo shock causato dal crollo del comunismo e dalla decisione di reintegrare le economie ex comuniste nell’economia globale. Il processo non è terminato, ma è ormai chiaro che entro cinque-dieci anni la crisi sarà superata e risolta e l’economia sarà in ripresa anche nei paesi dell’Occidente.  

Fra non molti anni la Cina non sarà più un concorrente imbattibile per la produzione di manufatti ad alto contenuto di manodopera e bassa tecnologia, perciò le altre economie del globo torneranno a poter produrre localmente molti manufatti per il consumo locale.

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