FARC: rivoluzionari e criminali

21/11/2015

Dopo cinquant’anni di guerriglia, il governo colombiano e le FARC (Fronte Armato Rivoluzionario Colombiano, di matrice comunista) stanno raggiungendo un accordo per deporre le armi. Ma la situazione reale non cambierà, perché in questi decenni le FARC sono diventate organizzazioni dedite a ogni traffico illegale, da quello della droga (mappa cliccabile a lato) all’estrazione abusiva di minerali, e certamente non cesseranno queste attività, che rendono la Colombia un paese dominato dalle mafie.

Lo si è visto già nel 2000, quando vennero disciolte le Forze di Autodifesa, milizie che combattevano le FARC, in appoggio all’esercito e alla polizia. I militanti, anziché deporre le armi e rimanere semplicemente disoccupati, formarono bande di ‘protezione privata’ per estorcere denaro a tutte le imprese, anche con torture e assassini, e presero a controllare i traffici di droga e il contrabbando in generale. La Colombia è fin dal 1970 uno dei maggiori produttori di cocaina al mondo, e la catena di produzione e di distribuzione della coca gestita dai Colombiani include anche il Perù e la Bolivia. Anche le FARC sono dedite alle stesse attività criminali, in nome di una ideologia politica. Continueranno la stessa attività senza più l’etichetta politica.

La Colombia oggi è più sicura di vent’anni fa, quando anche la capitale era visibilmente in mano ai criminali,  ma la strada da percorrere perché diventi una società sicura è ancora lunga.

Le FARC sono diventate organizzazioni dedite a ogni traffico illegale e certamente non cesseranno queste attività, che rendono la Colombia un paese dominato dalle mafie.

 

 

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