La Cina accelera nelle biotecnologie

08/02/2016

Il primo problema di qualunque governo cinese è garantire il cibo a una popolazione di 1400 milioni di cittadini. Il terreno agricolo a disposizione dei Cinesi è scarso, storicamente in Cina è sempre bastata una cattiva stagione per provocare la morte per fame di decine di milioni di persone. L’ultima grande carestia del 1959-61, in piena epoca comunista, provocò 45 milioni di morti. Perciò negli ultimi anni i Cinesi hanno utilizzato sistemi avanzati di coltivazione, usato sementi selezionate. Hanno anche acquistato grandi aziende agricole in Africa e in Sud America e aumentato costantemente le importazioni di prodotti alimentari. Ma la soluzione primaria consiste nell’aumentare costantemente la produttività del terreno. Per questo i Cinesi del periodo successivo a Mao accolgono e usano con grande favore le biotecnologie. In epoca maoista le biotecnologie erano demonizzate per pregiudizio ideologico, ora invece i Cinesi mandano a studiare nelle università e nei più avanzati centri di ricerca all’estero i loro migliori cervelli, poi li fanno rimpatriare e mettono a loro disposizione centri attrezzati e fondi sia per proseguire la ricerca, sia per produrre nuove sementi e nuovi ibridi animali. È il programma ‘Mille Talenti’, che sta iniziando a dare frutti. Un quinto dei brevetti mondiali rilasciati negli ultimi cinque anni nel campo delle biotecnologie appartiene a laboratori cinesi. Ora i Cinesi stanno lavorando intensamente sia a migliorare sia ad applicare la tecnica "CRISPR", sviluppata a partire dal 2013, che ha grandemente semplificato e accelerato gli interventi sul genoma (https://it.wikipedia.org/wiki/CRISPR - https://www.youtube.com/watch?v=0dRT7slyGhs).

Il programma cinese di sviluppo delle biotecnologie gode di un fondo statale di 12 miliardi di dollari l’anno. Nell’estate del 2015 due aziende cinesi hanno chiesto l’autorizzazione a iniziare la produzione di due nuove varianti di mais geneticamente modificato, adatte a climi diversi, che incrementano grandemente la produttività per ettaro. A Novembre 2015 la Boyalife Group ha annunciato la prossima apertura di una azienda per la produzione di cloni animali.

Anche in altri campi la Cina persegue la stessa politica, perché intende eccellere nello sviluppo e nell’applicazione di nuove tecnologie, fare dell’economia cinese un’economia moderna ad alto valore aggiunto – non più una economia basata sull’industria manifatturiera di basso prezzo − e garantire a una popolazione in crescita un buon livello di vita. 

Un quinto dei brevetti mondiali rilasciati negli ultimi cinque anni nel campo delle biotecnologie appartiene a laboratori cinesi.

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