Che cosa vuole la Turchia
dall’Europa?

08/03/2016

L’argomento oggetto dell’incontro al vertice fra UE e Turchia del 7 marzo 2016 è stato il controllo dell’esodo di rifugiati e di migranti dalle coste turche. Dietro agli incontri a porte aperte ci sono stati gli incontri a porte chiuse, soprattutto quello fra la Merkel e Davutoglu, in cui i Turchi hanno chiaramente fatto capire che l’effettiva implementazione di misure di controllo dei flussi di migranti dipende da una condizione essenziale: che venga istituita una ‘zona franca’ in Siria, alla frontiera con la Turchia, sotto garanzia congiunta della NATO, che possa sia raccogliere i rifugiati, sia fornire un cuscinetto di protezione contro possibili azioni di disturbo di Curdi o Russi nei confronti della Turchia. Europei e Americani non hanno sino a ora neppure ascoltato la richiesta turca di questa zona franca, per non rischiare scontri armati, o anche soltanto una guerra diplomatica, con i Russi per la Siria.

Ora la Turchia ha trovato nelle migrazioni un’arma di grande pressione nei confronti dell’Unione Europea. Che cosa può fare l’UE? Può chiedere alla Russia l’accettazione della ‘zona franca’ in Siria in cambio della fine delle sanzioni. Se l’UE ottenesse l’accordo della Russia alla ‘zona franca’, la cooperazione della Turchia nel controllare i flussi di migranti diventerebbe effettiva.

Ora i paesi dell’UE, con la Germania in prima fila, debbono valutare che fare.

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