Paesi del Golfo, rimesse dei migranti e PIL dei Paesi Asiatici

17/06/2016

I paesi del Golfo (Arabia saudita, Kuwait, Qatar, Bahrain, Oman ed Emirati Arabi Uniti) stanno ripensando la loro politica economica. La dipendenza eccessiva dal petrolio li espone troppo al rischio del calo dei prezzi dell’energia sul mercato globale, perciò questi paesi vogliono diversificare le loro economie, investendo in altri settori e promuovendo altre attività. Questo probabilmente li porterà ad avere bisogno di più manodopera per costruire infrastrutture per il turismo e per i trasporti, poi per gestire le attività aggiuntive. È una buona notizia per alcuni paesi asiatici che esportano manodopera. Circa 25 milioni di lavoratori stranieri già lavorano nei Paesi del Golfo, provenienti soprattutto da Egitto, India, Bangladesh, Pakistan e Filippine. Per questi paesi le rimesse dei lavoratori emigrati nei paesi del Golfo rappresentano una quota importante del PIL nazionale: il 3.4% per l’India, il 6.5% per l’Egitto, il 7% per il Pakistan, l’8.9% per lo Sri Lanka, l’8.7% per il Bangladesh, il 10% per le Filippine, addirittura il 29.2% per il Nepal! Questa interconnessione non è soltanto economica: si tratta di 25 milioni di contatti che influiscono sulla cultura e sulle simpatie politiche dei popoli della regione.

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