Hyperloop: il trasporto del futuro

03/10/2016

Dalla bussola ai treni, dagli aerei alle navi porta container, le invenzioni tecnologiche applicate ai trasporti hanno reso possibile la globalizzazione, così come la conosciamo oggi. Nei prossimi anni potremmo assistere a una nuova rivoluzione grazie alla tecnologia chiamata Hyperloop. Sfruttando la levitazione magnetica, il progetto Hyperloop prevede il trasporto a 1200 chilometri orari di merci e passeggeri all’interno di capsule che scorrono in tubi a bassissima pressione atmosferica, spinte da motori lineari alimentati con energia rinnovabile. Se l’idea sarà realizzata al pieno delle sue potenzialità, Hyperloop traporterà merci e passeggeri in modo veloce e poco costoso, più efficiente sotto il profilo energetico di quanto accada con le migliori tecnologie oggi esistenti.

Per ora Hyperloop è stato mirato al trasporto merci. L’inadeguatezza delle infrastrutture logistiche limita fortemente il potenziale di crescita anche in paesi avanzati come gli Stati Uniti, dove la spesa pubblica per infrastrutture di trasporto è sempre inadeguata, mentre le aziende private sono restie a investire in progetti di interesse generale di lungo termine. L’automazione migliora costantemente la produzione, ma il trasporto dei prodotti dalla fabbrica all’esportatore o dall’importatore al distributore, quindi dal distributore all’utilizzatore finale, ha una serie di colli di bottiglia e richiede tempi sempre troppo lunghi. Le grandi navi portacontainer e i treniblocco sono sempre più efficienti, ma i porti e gli snodi ferroviari sono veri e propri colli di bottiglia che rallentano e ostruiscono i percorsi e hanno costi eccessivi. È ormai indispensabile automatizzare tutti i porti, ma farlo è difficile, lungo e costoso.

Hyperloop non risolve tutti i problemi del trasporto, ma rivoluziona e rende molto più efficiente il trasporto dei container riducendo al minimo l’attrito, che riduce la velocità e richiede molta energia. Restano però da superare non poche difficoltà tecniche, come la padronanza della tecnologia della levitazione, la capacità di creare e mantenere il vuoto all’interno dei tubi in cui si muovono le capsule e la messa a punto di un sistema di frenata efficace, anche in condizioni di emergenza.

Elon Musk, che ha concepito l’idea di Hyperloop, ha indetto un concorso mondiale allo scopo di accelerare la costruzione del primo prototipo. La natura open-source del progetto fa appello alla cooperazione ma anche alla competizione a livello globale. Le principali aziende in lizza per realizzare il progetto sono la Hyperloop One e la Hyperloop Transportation Technologies (HTT), entrambe con sede negli Stati Uniti. Entrambe hanno raggiunto grandi obiettivi quest’anno, come la dimostrazione pubblica su pista condotta con successo dall’Hyperloop One nel deserto del Nevada (foto a fianco) e l’impiego da parte dell’HTT della levitazione magnetica passiva. La levitazione magnetica attiva è già impiegata nei treni ad alta velocità in Cina e Giappone, ma quella passiva − chiamata Inductrack − potrebbe ridurre in modo significativo la quantità di energia richiesta e i costi.

Sfruttando la levitazione magnetica, il progetto Hyperloop prevede il trasporto a 1200 chilometri orari di merci e passeggeri all’interno di capsule che scorrono in tubi a bassissima pressione atmosferica, spinte da motori lineari alimentati con energia rinnovabile

Hyperloop non interessa solo agli Stati Uniti. HTT collabora con un’azienda specializzata nella tecnologia del vuoto e con la Deutsche Bank e mira a realizzare sistemi per il trasporto delle persone. Ha firmato accordi con il governo della Slovacchia per lo sviluppo di future linee passeggeri tra Vienna e Bratislava e tra Bratislava e Budapest (immagine a fianco). Anche Hyperloop One mira al trasporto di persone, ma per ora ha attivato collaborazioni incentrate sul trasporto delle merci. Il suo progetto per il trasporto di merci dalla Russia alla Cina ha il sostegno delle Ferrovie russe, ma per ora è ancora sulla carta. Più vicini all’implementazione sono i progetti per applicare la tecnologia Hyperloop per rendere molto più efficienti i porti di Jebel Ali negli Emirati e di Long Beach in California. 

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