Trump cambia tattica in Medio Oriente?

11/05/2017

L’annuncio del Pentagono che Trump ha autorizzato la fornitura di armi ai Curdi siriani del YPG è accompagnato dalla voce che fra qualche giorno il Presidente potrebbe autorizzare anche l’invio di 5000 soldati in più in Afghanistan. Si tratta di misure ovviamente non sufficienti a riportare l’ordine nella regione. Perché Trump le prende? La risposta è che probabilmente entrambe le iniziative permettono agli USA di ricoprire un ruolo di rilevo nelle lotta che altre forze, inclusi molti gruppi islamisti, conducono contro l’ISIS. Partecipare alla guerra contro l’ISIS in modo aperto con forze non decisive ma significative darebbe agli USA un ruolo di alleato di fatto dei gruppi e dei governi islamisti contrari all’ISIS, permettendo forse l’apertura di un dialogo di vasta portata, in vista delle negoziazioni per decidere l’assetto futuro della Siria e le zone di influenza sull’Afghanistan. 

La Turchia è il paese più preoccupato del fatto che gli USA armino i Curdi al suo confine (nella zona in giallo della mappa a fianco). La Turchia considera terroristi nemici i Curdi siriani, in quanto alleati del PKK. Nonostante le accese dichiarazioni di protesta rilasciate contro il governo Trump, il premier turco Erdogan difficilmente giungerà a cancellare la visita a Washington prevista la prossima settimana. L’argomento del sostegno americano ai Curdi sarà chiaramente al centro della discussione durante l’incontro.

 

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