Il nuovo governo austriaco e la politica UE verso la Russia

21/12/2017

Il 18 dicembre 2017 ha assunto il potere un nuovo governo austriaco formato da una coalizione di conservatori e di nazionalisti di destra, con alcune venature di filonazismo. Il nuovo governo è dichiaratamente favorevole a sospendere le sanzioni alla Russia, perciò il prossimo marzo, quando l’UE voterà l’eventuale rinnovo delle sanzioni, l’Austria di opporrà e le sanzioni non verranno rinnovate, perché si tratta di una decisione su cui occorre l’unanimità dei votanti.

Italia e Francia si dichiareranno forse ufficialmente rammaricate, ma in realtà saranno contente di poter riprendere rapporti commerciali normali con la Russia. La Germania si troverà in una situazione ambivalente: dal punto di vista economico l’abolizione delle sanzioni favorirà le sue esportazioni, ma dal punto di vista politico allarmerà i paesi del Gruppo di Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Ungheria) e l’Ucraina, che temono l’espansionismo russo. Questi paesi già si sono rivolti agli USA per ottenere una più stretta ed attiva collaborazione militare in funzione anti-russa. Se l’UE verrà vista come arrendevole di fronte all’espansionismo russo questi paesi, sul cui territorio sono dislocate molte grandi industrie a capitale tedesco, potrebbero accentuare politiche nazionaliste ostili alle regole imposte dall’Unione Europea. Per la Germania l’indebolimento o l’ulteriore frammentazione dell’UE sarebbe una sconfitta politica e una preoccupazione economica di rilievo. 

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