L’Unione Europea senza flessibilità politica

21/12/2017

L’Unione Europea è impegnata in una lotta su due fronti: le negoziazioni per la Brexit e il braccio di ferro con il governo polacco. L’Unione Europa accusa il governo della Polonia di pratiche non democratiche. Simili accuse sono mosse anche all’Ungheria e alla Repubblica Ceca. Una grande potenza occidentale (UK) si sta allontanando dall’UE proprio mentre l’UE sembra allontanare una parte sostanziale dei suoi membri dell’est.

Il problema è che l’Unione Europea non opera prendendo decisioni politiche, ma attraverso processi, perciò senza flessibilità. La partecipazione all’Unione comporta l’accettazione di limiti alla libertà di gestione di questioni interne ai singoli paesi, ed è questo che ora porta l’UE a ‘incriminare’ il blocco orientale in base a processi automatici.

Bruxelles sostiene che la Polonia si stia comportando in modo non democratico. Il governo polacco sta imponendo controlli e restrizioni sulla radio e la televisione del paese e sui media stranieri. Sta anche passando una riforma giudiziaria che darebbe al governo maggior controllo sui giudici della corte suprema e sulle corti in generale. La risposta della Polonia è che il governo è stato eletto democraticamente, che i programmi che si vogliono attuare sono quelli presentati e accettati dagli elettori. Il governo ha un mandato democratico per fare tutto ciò che sta facendo. Una situazione simile si ha in Ungheria e nella Repubblica Ceca. Perché questi paesi non dovrebbero avere le stesse prerogative di altri paesi, che hanno mantenuto peculiarità istituzionali storiche al loro ingresso nell’UE?

I paesi che hanno fondato l’Unione Europea avevano strutture istituzionali molto diverse. Il Regno Unito non ha avuto una corte suprema fino al 2009 e ancora non ha una costituzione scritta. Per gran parte del XX secolo UK, Italia e altri paesi hanno avuto soltanto televisioni e radio gestite dal governo. La Francia ha una legge che rende illegale insultare il presidente. La Germania proibisce qualsiasi movimento politico simile a quello nazista. Ognuno ha costruito una democrazia liberale basata sulla propria storia, perciò ci sono molte varianti di democrazia. L’unica cosa comune è l’autodeterminazione attraverso elezioni libere.

L’Unione Europea fu creata sulla base di due principi giuridici: il diritto all’autodeterminazione nazionale e l’armonizzazione fra i diversi membri. L’armonizzazione fu dapprima di natura economica, ma l’UE richiede ora anche l’armonia politica, ovvero la limitazione dell’autodeterminazione nazionale per soddisfare alcuni requisiti stabiliti dai principali stati membri.

L’UE oggi ha membri con storie molto diverse fra di loro. È il caso della Polonia e di altri paesi dell’Est Europa, che per lungo tempo hanno vissuto all’ombra dell’Unione Sovietica. Quando alla fine si sono liberati, sognavano di diventare europei. Gli Europei volevano che i paesi dell’est si armonizzassero, e lo volevano anche loro. Ma sono passati quasi trent’anni da quando la Guerra fredda è terminata e la volontà di armonizzazione è terminata. La Polonia, l’Ungheria e la Repubblica Ceca non vogliono armonizzarsi con l’Europa per le stesse ragioni per cui il Regno Unito ha deciso di non rimanere nell’Unione Europea. Il processo di armonizzazione è basato sull’omogeneizzazione attorno allo stereotipo di ciò che si pensa debba significare essere ‘europeo’. Applicata rigorosamente, l’armonizzazione danneggia l’autodeterminazione nazionale e l’identità nazionale. Date le normali variazioni tra democrazie, l’Europa dell’Est vuole affermare il proprio diritto all’idiosincrasia. Nessuno dovrebbe sorprendersi se l’Ungheria elegge un governo che non potrebbe mai essere eletto in Lussemburgo, perché la storia del Lussemburgo non è la stessa dell’Ungheria. Ma nella terra dell’armonia un atto di disarmonia è una minaccia al sistema.

L’Unione Europea non può abbandonare l’armonizzazione, altrimenti rimarrebbe solo una zona di libero scambio e l’Europa tornerebbe a essere un continente e non un proto-stato. Ma l’armonizzazione confligge con il diritto all’autodeterminazione. L’Europa è un continente di molte nazioni uniche, tenerle insieme sarà possibile soltanto applicando flessibilità politica, ma la flessibilità politica non è prevista nel sistema di regole dell’Unione Europea.

L’Unione Europea non può abbandonare l’armonizzazione, altrimenti rimarrebbe solo una zona di libero scambio e l’Europa tornerebbe a essere un continente e non un proto-stato. Ma l’armonizzazione confligge con il diritto all’autodeterminazione

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