Davide e Golia, o della storia militare

07/09/2021

I Filistei distrussero le fonderie degli Ebrei perché non potessero fabbricarsi armi e dovessero dipendere dalle fonderie filistee (palestinesi), non soltanto per le armi ma anche per gli aratri. Le armi di allora erano lance e giavellotti di ferro, più o meno leggere. La difesa dalle lance e dai giavellotti era una pesante armatura protettiva, anch’essa di ferro. Senza produzione di armi e di armature, si era vulnerabili a qualunque attacco. L’industria del ferro era la base del modello di sviluppo delle società del tempo, quella che dava superiorità militare ed economica nei confronti dei rivali.

Ovviamente l’efficacia di lance e giavellotti dipendeva dall’efficacia e dalla precisione dei movimenti dei lanciatori. Le pesanti armature limitavano entrambe. Davide, che non era un guerriero, non aveva armatura, non aveva neppure lance e giavellotti. Ma era mobile, era libero nei movimenti. Poteva lanciare il suo sasso con precisione e di lontano, prima che Golia si avvicinasse o sfuggisse, rallentato nei movimenti dall’armatura.

Attraverso tutta la storia umana le armi più efficaci sono sempre state più semplici e più flessibili rispetto a quelle del passato. Più agili. Le armi da fuoco si dimostrarono vincenti rispetto alle mura fortificate, i piccoli aerei si dimostrarono vincenti rispetto alle grandi navi da battaglia.

Armamenti e sistemi di difesa diventano obsoleti, hanno un ciclo di vita relativamente breve. L’utilità di un sistema di armamenti finisce quando il costo per mantenerli in efficienza e per custodirli supera l’utilità del detenerli. Allora diventa un costo puro, un peso economico e sociale, non è più una risorsa. Come Davide dimostrò.

Ma rinunciare al tipo di armamento che ha vinto le ultime guerre è impensabile, quasi impossibile, per i militari. Davide non era un guerriero, questo gli permise di scegliersi la propria arma, non quella imposta dalla tradizione. Occorre una sconfitta per abbandonare davvero un armamento obsoleto e le tattiche legate a quel tipo di armamento. La tattica che portò alla vittoria francese nella Prima guerra mondiale portò alla sconfitta nella Seconda. Soltanto l’insuccesso in Vietnam permise agli USA di ripensare armamenti e tattiche.

Gli stati forti tendono a mantenere e proteggere tradizioni militari e sistemi di difesa vincenti nel passato, perché sono per loro natura conservatori e prudenti. Gli innovatori vengono sempre dalla schiera dei più deboli, da quelli che hanno bisogno di trovare un’arma semplice, economica ed efficace con cui difendersi da nemici molto più forti.

Quale sarà la prossima sconfitta salutare? Quale sarà la prossima innovazione che renderà più semplici e più snelle la difesa e l’attacco?

Oggi pare probabile che stia giungendo alla fine del suo ciclo di utilizzo la tecnologia degli aerei supersonici, gli aerei ‘stealth’ come lo F35, che nell’era dei satelliti artificiali non sono più ‘invisibili’, ma in cambio sono estremamente costosi.

Le grandi navi portaerei sono ancora importanti per pattugliare il globo, ma sono diventati obiettivi facili da trovare, seguire e colpire grazie a informazioni satellitari. Per questo le portaerei oggi debbono essere dotate del sistema Aegis di difesa dai cieli, che ne aumenta grandemente i costi. Questo incremento dei costi indica perdita di efficienza del sistema stesso delle portaerei. Indica la sua incipiente – o forse già avanzata − obsolescenza. What next?

Per saperne di più, potete visitare https://strategyandfuture.org/en/, fondata da Jacek Bartosiak. 

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