L'Europa
e l'opzione del nucleare

18/01/2009

13 gennaio 2009   In seguito al taglio del gas effettuato dalla Russia all’Ucraina e all’Europa, diversi paesi stanno valutando diverse strategie per svincolarsi da Mosca. A breve termine l’Europa non ha molte alternative però: nonostante sulla carta vi sia una vasta gamma di progetti per diminuire la dipendenza dal gas russo, non ve n’è nessuno realizzabile in tempo breve. Siccome i sistemi europei di stoccaggio del gas sono pieni grazie alle temperature invernali non troppo rigide, molti stati europei si sono rivolti ad altri paesi per ottenere rifornimenti: ad esempio la Serbia ha chiesto gas all’Ungheria e la Germania al Regno Unito. Ma questo non può durare in eterno.     Una delle opzioni sul tavolo consiste nel riaprire gli impianti nucleari recentemente chiusi. In Europa il nucleare è stato tabù dopo disastro di Chernobyl del 1986 e l’incidente di Three Miles Island del 1979. Se l’Europa optasse per il nucleare, potrebbe ridurre la dipendenza dal gas naturale almeno per quanto concerne la produzione di energia elettrica, proprio come è accaduto in Francia.   La Slovacchia il 10 gennaio ha fatto ripartire l’impianto nucleare di Bohunice, chiuso alla fine del 2008 in base all’accordo d’ingresso nell’Unione Europea. Bratislava ha annunciato che continuerà a far girare l’impianto anche quando ricomincerà a fluire il gas, per recuperare l’energia perduta. Anche la Bulgaria sta pensando di riaprire la centrale nucleare di Kozloduy, chiusa alla fine del 2006 su richiesta dell’UE.   Alcuni membri europei, come l’Austria, hanno condannato la decisione di Bulgaria e Slovacchia: le due centrali sono state infatti costruite in era sovietica, hanno dai 20 ai 30 anni in media e sono state costruite sullo stile di Chernobyl. Inoltre hanno subito diversi incidenti in passato.   Ma la riattivazione degli impianti nucleari in alcuni stati dell’Unione rivela che il blocco degli oppositori è in diminuzione. È quindi possibile che anche quegli stati non colpiti in maniera critica dall’attuale crisi cambino idea in futuro.  

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