Stati Uniti, Russia, Iran
è possibile un accordo?

18/02/2009

17 febbraio 2009, tratto da un articolo apparso su Strategic Forecast.   Il 13 febbraio il sottosegretario di stato William Burns ha dichiarato che gli Usa sono aperti a nuove forme di collaborazione per la difesa antimissile, coinvolgendo anche i Russi e dilazionando l'installazione del BMD (Ballistic Missile Defense) in Europa, se i Russi collaborano nel dissuadere l'Iran dal perseguire il proprio programma di armi nucleari. Analoga dichiarazione era stata rilasciata da Hillary Clinton il 10 febbraio al termine della sua visita nella Repubblica Ceca.   Il sistema BMD è parte sostanziale del programma di 'guerre stellari' iniziato fin dai tempi di Reagan. Si tratta di tecnologia avveniristica per intercettare e distruggere un missile dotato di testata nucleare subito dopo il lancio. Per fare un paragone comprensibile, è come tentar di distruggere una pallottola in arrivo sparando un'altra pallottola da una distanza tale che i due sparatori non si vedano.  Da Reagan in poi sul programma di BMD sono già stati spesi 100 miliardi di dollari. La spesa tuttavia è accettabile, se la si paragona al rischio di essere colpiti da una bomba atomica. Paesi come la Corea del Nord e l'Iran, impegnati nella costruzione di missili e armi nucleari che potrebbero risultare obsoleti di fronte al BMD, non sono affatto contenti. Né è contenta la Russia, per due ragioni. L'installazione del BMD americano in Polonia e in Repubblica Ceca, sulla traiettoria di intercettazione di missili sparati dall'Iran (vedasi la cartina a lato), comporterebbe la presenza di militari americani in entrambi i paesi, proprio alle porte della Russia. E lo sviluppo di nuove alte tecnologie antimissile renderebbe obsoleti anche i missili e  le armi russe.     Per gli Stati Uniti ora il problema è l'Afghanistan. Entro l'estate gli Usa invieranno altri 17.000 uomini. Ci saranno allora sul terreno 50.000 soldati americani e 30.000 soldati NATO, da rifornire attraversando il Pakistan, paese sempre più a rischio di disordini e di guerriglia. È indispensabile aprire una seconda via per i rifornimenti, necessariamente attraverso la Russia e/o i paesi satelliti. Inoltre gli Stati Uniti hanno bisogno dell'aiuto della Russia per contenere l'Iran, che potrebbe fomentare rivolte sia in Afghanistan sia in Iraq, e che vuole dotarsi di armi nucleari in tempi brevi.   Il baratto che si profila è questo: se i Russi non aiutano l'Iran e permettono il transito dei rifornimenti verso l’Afghanistan attraverso i territori ex sovietici, noi Americani rinunciamo a installare il BMD in Europa e rinunciamo a sostenere l'adesione alla NATO dei paesi dell'Europa dell'Est confinanti con la Russia.   Il Ministro degli interni russo Sergei Lavrov e Hillary Clinton si incontreranno il 6 marzo prossimo per cercare un accordo

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