Chavez e il referendum

18/02/2009

17 febbraio 2009   Il 15 febbraio il 54 % dei Venezuelani ha detto sì al referendum sulla proposta di riforma costituzionale per eliminare i limiti al numero di mandati elettivi che una stessa persona può ricoprire consecutivamente. Questo significa che Chavez potrà ripresentarsi alle elezioni nel 2012, alla scadenza del mandato.  La stessa proposta era stata avanzata a dicembre 2007, ma allora il referendum popolare l'aveva bocciato. Chavez in questi anni ha rafforzato la propria posizione sia grazie all'imponente spesa sociale sovvenzionata con gli introiti petroliferi, sia con l'intimidazione fisica degli oppositori.
Però la caduta del prezzo del petrolio obbligherà Chavez a tagliare la spesa sociale. Oggi il petrolio venezuelano costa 40 dollari il barile, mentre il prezzo minimo necessario per il pareggio del bilancio statale è di 60 dollari il barile. Da molti mesi la spesa sociale è ormai finanziata in perdita, facendo ricorso alle riserve accumulate quando il petrolio costava 120 dollari il barile. L'inflazione interna nel 2008 è stata del 30%, la moneta sta rapidamente deprezzandosi, le riserve monetarie sono al livello di guardia, la produzione industriale ed agricola locale è modesta. Quasi tutti i prodotti industriali d'uso interno vengono importati, nonché larga parte dei prodotti agricoli.  Presto Chavez sarà costretto a tagliare la spesa sociale e/o ad aumentare le imposte, e la sua popolarità potrebbe svanire.    

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