Sviluppi della crisi economica e finanziaria

24/02/2009

Il 22 febbraio Dubai ha emesso obbligazioni per 10 miliardi di dollari per far fronte alle necessità di cassa. L'emissione è stata interamente sottoscritta dalla banca centrale degli Emirati Arabi Uniti (EAU). Gli EAU sono una federazione di 7 emirati del Golfo, fra cui Abu Dhabi è il più ricco di petrolio e Dubai è un grande centro finanziario. In anni recenti Dubai ha acquistato la leadership finanziaria e culturale negli EAU, ma Abu Dhabi sta ora prendendo il sopravvento.

Emirati Arabi Uniti - Il 22 febbraio Dubai ha emesso obbligazioni per 10 miliardi di dollari per far fronte alle necessità di cassa. L'emissione è stata interamente sottoscritta dalla banca centrale degli Emirati Arabi Uniti (EAU). Gli EAU sono una federazione di 7 emirati del Golfo, fra cui Abu Dhabi è il più ricco di petrolio e Dubai è un grande centro finanziario. In anni recenti Dubai ha acquistato la leadership finanziaria e culturale negli EAU, ma Abu Dhabi sta ora prendendo il sopravvento. Infatti non soltanto Dubai è a corto di denaro, ma ha dovuto anche licenziare migliaia di esperti finanziari stranieri che lavoravano nelle grandi banche, ai quali Abu Dhabi sta offrendo lavoro, nella speranza di costruire un centro finanziario d'elezione per i paesi del Golfo, sottraendo il primato a Dubai.    Unione Europea - Il 22 febbraio a Berlino i paesi europei del G20 hanno concordato due proposte comuni da sottoporre a discussione al prossimo incontro dei G20 il 2 aprile a Londra:   1.      la regolamentazione globale degli strumenti finanziari più rischiosi (così come esistono regolamentazioni globali per i medicinali, per i cibi, per le sostanze velenose o inquinanti) 2.      la ricapitalizzazione del Fondo Monetario Internazionale (FMI) per renderlo capace di affrontare le gravi crisi finanziarie ed economiche di molti paesi dell'est europeo, che corrono il rischio di provocare destabilizzazione sociale e politica in tutta la regione, iniziando dai paesi più piccoli con un’economi più fragile, per toccare poi anche paesi più grandi.    Le gravi difficoltà economiche già hanno provocato la caduta del governo in Islanda, in Lettonia, e altrettanto potrebbe presto accadere alla Lituania. Fra i paesi dell'Europa Occidentale l'Austria è il paese più a rischio, ma anche la Svezia, il Belgio, la Grecia corrono il rischio di essere destabilizzate dalla crisi dell'Est Europa, perché le loro banche sono pesantemente esposte. È stato calcolato che occorrano 120 miliardi di Euro per salvare l'Europa dell'Est (e le banche dell'Europa Occidentale che hanno finanziato il debito) dal collasso finanziario. Per l'approvazione di queste due proposte sarà determinante l'assenso degli USA, che dovrebbero essere i maggiori contribuenti per la ricapitalizzazione del FMI. Sarà un'occasione per rinsaldare ulteriormente i rapporti fra gli USA e l'Unione Europea, o per incrinarli.  

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