Attentato in Pakistan
e crisi della sicurezza

05/03/2009

Il 3 marzo 2009 una dozzina di uomini armati di fucile, granate e lanciarazzi ha attaccato la squadra di cricket dello Sri Lanka in un’area commerciale alla periferia di Lahore. Nel corso della battaglia, iniziata alle 8.45 – e durata circa mezz’ora - otto persone (fra cui sei poliziotti) hanno perso la vita e 10 sono state ferite (anche due membri della squadra di cricket).   Tutti gli assalitori si sono dati alla fuga, ma le forze dell’ordine hanno successivamente dichiarato di aver arrestato alcuni sospetti e di avere rintracciato i nascondigli dove venivano tenute le armi.   L’attacco è stato ordito con il chiaro scopo di dimostrare alla comunità internazionale che il Pakistan non è in grado di offrire un’adeguata protezione agli stranieri e tanto meno alla propria popolazione. L’attacco presenta alcune similitudini con quello di Mumbai del novembre scorso – in entrambi i casi un gruppo di uomini armati ha agito in un’area urbana all’ora di punta. Questo tipo di strategia è nuovo in Punjab, finora colpito esclusivamente da attentati suicidi.   Per ora nessuno ha ancora rivendicato l’attentato, ma è probabile Lashkar-e-Taiba (LeT) sia responsabile, dato che possiede diverse basi nella regione di Lahore ed ha i mezzi necessari per realizzare un’operazione simile.     Su pressione degli Stati Uniti e dell’India i vertici militari civili del Pakistan si sono schierati contro LeT, arrestandone i leader e sequestrando i beni che possedevano in tutto il paese. Questo assalto potrebbe essere la risposta alle recenti mosse di Islamabad. Se così fosse, sarebbe la prima volta che LeT, che continua a mantenere stretti legami con una parte dei servizi segreti pakistani, compie un attentato in Pakistan.

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