Stati Uniti e Iran
negoziati possibili?

Il 5 marzo 2009, in occasione della conferenza dei ministri degli esteri della NATO, Hillary Clinton ha annunciato di voler invitare i membri del governo iraniano alla conferenza internazionale del 31 marzo 2009, dove verrà discussa la strategia sull’Afghanistan.   L’amministrazione Obama sta aspettando le elezioni del giugno prossimo per avviare trattative bilaterali con la Repubblica Islamica. Ma di fatto ha già iniziato a coinvolgere l’Iran in uno scenario multilaterale, sulla base della ricerca di “consenso internazionale” per pianificare la futura strategia sull’Afghanistan. Gli Iraniani dovrebbero essere lieti di questa apertura, dato che così facendo gli Stati Uniti attribuiscono alla Repubblica Islamica il ruolo di potenza regionale. Teheran ha inoltre capito che la situazione in Afghanistan non può essere risolta senza il proprio contributo. Gli Stati Uniti di fatto stanno permettendo all’Iran di ritagliarsi un ruolo egemone nella regione, ma allo stesso tempo invitano il governo di Teheran a risolvere alcuni dilemmi interni – ad esempio sul futuro delle relazioni fra Repubblica Islamica e Stati Uniti.   Non sarà facile ottenere la cooperazione dell’Iran, inoltre le trattative in corso allarmano sia Israele sia i paesi arabi. Infatti i leader arabi hanno fissato un summit della Lega Araba poco prima dell’incontro del 31 marzo, in cui l’Arabia Saudita cercherà di formare un fronte compatto in chiave anti iraniana. Anche il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha fatto notare a Hillary Clinton i rischi di un coinvolgimento diretto con l’Iran.   Gli Stati Uniti e l’Iran sanno di doversi affrontare a viso aperto prima o poi. Per ora Washington ha spazio per discutere con Israele e con gli alleati arabi, in attesa delle elezioni presidenziali di giugno. Ma una volta decisa la leadership politica, gli Iraniani dovranno prendere una decisione definitiva sul programma nucleare.