Colpo di stato
in Madagascar

Il 18 marzo 2009 Andry Rajoelina è diventato il nuovo presidente del Madagascar grazie all’appoggio dei militari. Sebbene abbia annunciato di voler indire nuove elezioni entro due anni, sicuramente nel futuro immediato cercherà di consolidare la sua popolarità all’interno dell’establishment militare e di mettere le mani sull’economia del Madagascar.   Rajoelina è stato sindaco della capitale Antananarivo fino a quando il 3 febbraio scorso è stato estromesso dal servizio dall’ex presidente. Dopo una lotta durata pochi giorni, Rovalomanana ha dato le dimissioni affidando il potere a Rajoelina, che lo ha esiliato.   Sicuramente il nuovo presidente lavorerà a stretto contatto con i suoi sostenitori nell’esercito per azzerare l’opposizione delle fazioni pro-Rovalomanamae per evitare un suo rientro sulla scena politica del paese. Saranno avviate purghe all’interno delle guardie presidenziali, fedeli a Rovalomanana fino alla fine.   Poi Rajoelina si dedicherà all’economia del paese, basata principalmente sull’agricoltura e sul turismo – il Madagascar è leader mondiale per l’esportazione di vaniglia. Nel sottosuolo giacciono inoltre 16 milioni di barili di sabbie bituminose, una delle riserve più grandi del mondo. La francese Total ha già ottenuto una concessione per lo sfruttamento di questa ricchezza. I Cinesi invece stanno cercando di stringere accordi per lo sfruttamento delle miniere di ferro del paese – materia prima indispensabile per Pechino.   Il controllo sull’economia permetterà a Rajoelina di ricompensare coloro hanno appoggiato il colpo di stato – non solo le forze armate, ma anche membri del governo del predecessore di Rovalomanana, Didier Ratsiraka. Il nuovo presidente si servirà inoltre delle sue televisioni private per migliorare ulteriormente la sua immagine agli occhi della popolazione.