Cambio di rotta
a El Salvador

17/03/2009

Il 15 marzo 2009 Mauricio Funes del Fronte Salvadoregno di Liberazione Nazionale Farabundo Marti (FMLN) – partito di sinistra - ha vinto con più del 50% dei voti. La vittoria è stata ufficializzata dal candidato dell’opposizione Rodrigo Avila. Questo risultato rappresenta un cambiamento significativo nelle politiche dei paesi del Centro America. La strada non sarà facile per Funes, che si trova a dover affrontare una difficile situazione politica, in un momento in cui aumenta l’influenza esercitata dai cartelli della droga messicana in America Centrale e la crisi finanziaria colpisce l’economia del paese. El Salvador si trova sull’autostrada panamericana ed è un ottimo crocevia per lo smistamento della droga, grazie alla sua posizione logistica.   La guerra fredda e la guerra civile hanno causato più di 70.000 morti tra il 1980 e il 1992, lasciando el Salvador in un clima politico fortemente polarizzato. I due partiti sopravvissuti dopo la guerra civile, il FMLN e l’Alleanza Repubblicana Nazionalista (ARENA) erano in forte rivalità. Il FMLN venne fondato nel 1980, quando cinque organizzazioni militanti si unirono contro il governo in carica grazie all’aiuto dall’allora presidente cubano Fidel Castro e strinsero legami con il partito Sandinista. Durante la guerra il governo statunitense appoggiò ARENA e il governo salvadoregno. IL FMLN entrò nell’arena politica dopo la fine della guerra civile, nel 1992.   Anche se il FMLN avrà la maggioranza  in parlamento, una coalizione formata da ARENA e qualsiasi altro partito minore potrebbe fermare le iniziative del FMLN. Dato che per approvare qualsiasi iniziativa di un certo rilievo sono necessari i due terzi dei voti, Funes non avrà vita facile. Un forte dissenso sta crescendo nei confronti del partito ARENA, detentore della presidenza sin dalla fine della guerra civile, ed è quindi evidente che il paese è pronto al cambiamento. Funes è il primo candidato presidenziale del FMLN privo di un passato di militante e la sua posizione moderata lo ha favorito durante le ultime elezioni. Egli ha infatti ribadito di voler stringere i rapporti con gli Stati Uniti e di volersi allontanare dal Venezuela.    

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