19
Marzo
2024
Turchia e Iran: rivali con cautela

I Turchi hanno sempre visto nei Persiani (oggi Iraniani) un forte ostacolo all’espansione dell’egemonia turca in Medio Oriente – e viceversa. Gli Iraniani oggi dominano i paesi sul fianco meridionale della Turchia. Anche la guerra a Gaza produce per ora il rafforzamento della posizione di Teheran. Ankara è ufficialmente impegnata nella diplomazia bilaterale e multilaterale per fermare il conflitto, affrontare la crisi umanitaria e porre fine alla presenza israeliana nella Striscia. Ma strategicamente per la Turchia è molto più pericoloso l'espansionismo regionale dell'Iran. In questo momento la Turchia non può criticare un altro paese musulmano, in particolare quello che si presenta sulla scena regionale come il primo difensore dei Palestinesi. 

19
Marzo
2024
Un nuovo capitolo del conflitto israelo-palestinese

L'attacco di Hamas a Israele lo scorso sette ottobre ha sfidato la logica. La travolgente risposta di Israele a un assalto così feroce era del tutto prevedibile. Né Hamas poteva contare sul sostegno dei paesi arabi, dato che la maggior parte di loro sarebbe felice di vedere la distruzione del gruppo. Uno dei pochi alleati disposti a venire militarmente in aiuto di Hamas era Hezbollah, la cui risposta ha infatti costretto i civili israeliani a lasciare l'area di confine. Ma sia Hamas che Hezbollah si rendono conto che la resa dei conti sta arrivando, e non sarà a loro favore. 

05
Marzo
2024
L’insostenibile vulnerabilità dei dati
I cavi dati sottomarini vicino allo Yemen nel Mar Rosso – i sistemi AAE-1, Seacom, Europe India Gateway e TGN – sono stati danneggiati, forse dai ribelli Houthi, che da mesi attaccano le navi da trasporto nel Mar Rosso e minacciano anche di interrompere quei cavi. Eppure né gli Houthi né altri hanno rivendicato la responsabilità di quel danno. 
Il 21 febbraio 2024 la Commissione europea ha pubblicato un rapporto in cui raccomanda a tutti gli Stati membri di valutare la vulnerabilità dei cavi sottomarini e di adottare misure per proteggerli. Ma le preoccupazioni risalgono ad anni prima. Già nel 2022 il presidente francese Emmanuel Macron annunciava la preoccupazione della Francia per potenziali attacchi alle infrastrutture di telecomunicazione sottomarine. 
Sebbene la maggior parte delle discussioni sui danni collaterali della guerra di Gaza e della guerra in Ucraina tendano a concentrarsi sulle infrastrutture energetiche e sui satelliti, il recente incidente dimostra che i cavi sottomarini sono relativamente facili da attaccare e che qualsiasi danno arrecato ad essi può avere conseguenze di enorme portata.
03
Marzo
2024
Quali ipotesi per la futura politica USA verso l’Europa?

Molti analisti, anche di vasta dottrina e di notevole intelligenza politica, sostengono che una vittoria elettorale di Trump potrebbe portare a un compromesso fra USA e Russia, con cui gli USA lascerebbero mano libera alla Russia nell’Europa dell’est e sul Mar Nero, in cambio di sostegno contro la Cina, che è il più grande e il più pericoloso rivale futuro. Il Mediterraneo e i paesi che vi si affacciano, in primis l’Italia, costituirebbero una specie di condominio spartito fra USA, Russia e Lega araba. Io ritengo altamente improbabile tale ipotesi, perché contraria al principio basilare per ogni potenza egemone a livello globale: impedire la formazione di altre grandi potenze, anche se hanno intenzioni amichevoli.

28
Febbraio
2024
La Cina di Xi ricorre ai metodi di Mao

Il governo cinese sta tornando alle politiche dell’era maoista per sostenere l’economia e rafforzare il controllo sociale. Lo stato sta riprendendo il controllo del mercato immobiliare e ha chiesto alle grandi aziende statali (che controllano il settore energetico, quello minerario e quello high-tech) di arruolare milizie volontarie, comuni ai tempi di Mao Zedong (la più famosa fu quella delle Guardie Rosse), ma sciolte dopo la sua morte. Entrambe le azioni evidenziano una forte spinta a consolidare il controllo sull’economia e sulla società cinese.

06
Febbraio
2024
I droni dell’Iran prolungano la vita del governo sudanese
Teheran ha rivitalizzato i rapporti con il governo sudanese con la ‘diplomazia dei droni’, che aiuta il governo a soffocare la guerra civile in corso, prevalendo contro forze ribelli che sarebbero ostili all’Iran. L’Iran fornisce alle forze armate sudanesi droni da combattimento Mohajer-6. Le immagini satellitari datate 9 gennaio di Planet Labs mostrato almeno un drone e una torre radio associata nella base aerea di Wadi Sayyidna, situata appena a nord della capitale Khartoum.
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