Il 30 luglio 2009 Mohammed Yusuf, leader della setta nigeriana islamica Boko Haram, è stato ucciso mentre tentava di scappare dalle forze di sicurezza nigeriane che lo avevano catturato pochi giorni prima. Dopo il raid dell’esercito nigeriano contro il covo di Yusuf del 26 luglio scorso la setta, il cui nome in linguaggio Hausa significa “L’educazione occidentale è peccato”, ha lanciato numerosi attacchi nel nord e nel centro del paese mietendo centinaia di vittime.
Nelle aree interessate dagli scontri - come ad esempio negli stati di Borno, Baruchi, Kaduna, Plateau, Taraba, Yobe e Zamfara - è stato dichiarato lo stato di emergenza ed
è stato dispiegato un vasto contingente di soldati dell’esercito nigeriano, milizie paramilitari e poliziotti regolari per evitare che si riaccendano le violenze. Lo stato di emergenza si protrarrà fino a quando l’ordine non sarà ristabilito.
Sono piuttosto frequenti gli scontri fra i Boko Haram (che si battono per l’introduzione della Sharia in Nigeria) e
le milizie cristiane, specialmente nelle aree centrale e meridionale del paese. Nonostante la leadership dei Boko Haram sia stata decapitata – recentemente è stato ucciso anche il vice di Yusuf, Abubakar Shekau – il gruppo non è ancora stato annientato del tutto.
Ma con l’attuale dispiegamento di forze dell’ordine difficilmente il gruppo estremista riuscirà ad organizzare una rappresaglia significativa.
Lascia un commento
Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!
Accedi
Non sei ancora registrato?
Registrati