L'embargo petrolifero aiuterebbe Ahmadinejad
lo sostengono Trita Parsi e Hossein Askari

26/08/2009

L'embargo petrolifero aiuterebbe Ahmadinejad

 Lo sostengono  il prof Trita Parsi e  e il prof Hossein Askari  in un articolo apparso  il 14 agosto 2009  sul  New York Times

(http://www.nytimes.com/2009/08/15/opinion/15iht-edaksari.html),

facendo  seguito a  un articolo  di Trita parsi apparso  su Foreign.Policy

(http://www.foreignpolicy.com/articles/2009/07/30/make_them_wait)

L'embargo petrolifero per essere efficace richiede il blocco navale,  che è un atto di guerra, e come tale  richiede  l'autorizzazione  del Consiglio di Sicurezza ONU: processo lungo e tortuoso,  che offre tanto tempo  alla propaganda di Ahmadinejad di  raccogliere attorno a sé consensi di massa, sollecitando il patriottismo  degli iraniani contro l'occidente che minaccia una aggressione.  

 Inoltre  l'Iran  spende molto per  importare  i combustibili   raffinati,  perché ha il petrolio ma non ha raffinerie.  La benzina viene  poi venduta sul mercato domestico in perdita,  a prezzo sussidiato. Lo stato  perde circa 0,40 USD al litro sulla  benzina  usata dagli Iraniani.   L'embargo petrolifero danneggerebbe  il popolo iraniano,  ma farebbe risparmiare soldi allo stato.  Il governo iraniano tenta da  tempo di alzare il prezzo della  benzina  per auto,  ma  non  riesce a farlo perché   la popolazione  è profondamente ostile a tale provvedimento.   In caso  di embargo,  il governo potrebbe alzare i prezzi   senza pagare nessun prezzo politico all'interno,  riversandone  la colpa sull'Occidente agli occhi della popolazione. 

I due autori  sostengono  inoltre  che non  sono le difficoltà economiche ad  aver scatenato la rivolta in Iran lo scorso  luglio,  ma  la delusione  dopo le elezioni per  il mancato cambiamento.  Minacce dall'estero  offrirebbero  ad Ahmadinejad l'argomento ideale per  sanare anche la frattura  all'interno dell'establishment:  nessun personaggio iraniano  di spicco  oserebbe  pronunciarsi  in favore delle sanzioni  contro il proprio paese.   

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