Il 24 agosto 2009 è nata in Iran l'Alleanza Nazionale Irachena (INA), un nuovo partito organizzato e sostenuto dall'Iran tramite l'abile ambasciatore Hassan Kazemi Qomi. Il nuovo partito raduna i gruppi sciiti che formavano la UIA (Alleanza Unita per l'Iraq) - sconfitta alle elezioni dello scorso gennaio - e alcuni gruppi sia sciiti sia sunniti che invece hanno collaborato in passato con al-Maliki.
Il premier Al-Maliki è un politico nazionalista abile e determinato, che ha saputo mantenersi in equilibrio fra la collaborazione con gli USA e la collaborazione con l'Iran, perseguendo una politica di autonomia nazionale irachena basata sulla comune cultura araba e sugli interessi dello stato unico. I gruppi sciiti che componevano la UIA e propugnavano l'unione federale con vasta autonomia locale, perchè volevano un grande stato sciita nel sud del paese, 'protetto' dall'Iran, dopo la sconfitta alle elezioni di gennaio hanno cambiato tattica. Ora hanno imbarcato anche elementi sunniti e anche parte degli Sciiti che temono l'ingerenza iraniana negli affari iracheni.
La nuova coalizione sembra aver abbandonato il progetto federale, e intende approfittare delle difficoltà di al-Maliki nel mantenere l'ordine pubblico e prevenire attentati, ora che gli Americani sono rinchiusi nelle basi militari e non intervengono più per le strade. Anzichè chiedere lo stato federale e l' autonomia sciita, la nuova colaizione accusa ora Al-Maliki di essere poco nazionalista e troppo legato agli USA, e di non saper garantire l'ordine pubblico senza gli Americani.
A gennaio 2010 si terranno in Iraq le elezioni parlamentari, e nel frattempo il nuovo partito filo-iraniano farà di tutto per dimostrare che al Maliki non è capace di mantenere l'ordine nel paese. E' probabile che Al-Maliki avrà sostegno da parte degli USA per una campagna di propaganda politica che invece denunci i legami dell'INA con l'Iran, per allontanare dalla nuova coalizione tutti quei membri che temono l'egemonia iraniana.
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