Il 24 agosto 2009 il presidente serbo Boris Tadic ha concluso una lunga visita di stato in Cina, dove ha concluso un accordo di cooperazione economica e ha rilanciato l'immagine della Serbia come cuore nel Movimento dei Paesi non Allineati (organizzazione ancora formalmente esistente, ma che ormai non si riunisce più, non prende più iniziative comuni) .
Il Presidente cinese ha promesso di investire in Serbia 200 milioni di euro per la costruzione di un ponte autostradale sul Danubio, e ha trattato Tadic con grande rispetto e con segni di speciale amicizia per il popolo serbo.
Tadic sta cercando di ricostruire un ruolo internazionale per la Serbia, a partire dal prestigio della Jugoslavia all'epoca del maresciallo Tito, negli anni '60 e '70, in quanto anima del movimento dei paesi non allineati nè con l'URSS nè con gli USA. Nel frattempo il mondo è cambiato, il concetto di 'paese non allineato' non ha più base nella realtà, ma è un punto di partenza per ricostruire una immagine alla Serbia, soprattutto nei confronti dei paesi della ex-Jugoslavia, divenuti indipendenti dagli anni '90 in poi attraverso una serie di guerre civili anti-serbe sostenute dall'Occidente.
La Serbia è oggi un piccolo paese di 8 milioni di persone, privo di accesso al mare, con alle spalle oltre 15 anni di rapporti ostili o semi-ostili con i paesi confinanti, ed è tenuto politicamente a distanza dall'Unione Europea. La tradizionale amicizia della Russia serve poco, ora che la Serbia è circondata da stati integrati nell'Unione Europea.
Tadic cerca dunque di utilizzare in senso positivo la situazione di isolamento della Serbia nel contesto Europeo, promuovendo rapporti economici e diplomatici con la Russia e con la Cina.
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