29 agosto 2009
Alcuni segnali positivi fanno sperare che in USA e in Europa la crisi finanziaria ed economica abbia toccato il fondo e che prima o poi sia possibile una risalita. I dati statunitensi relativi al secondo trimestre del mese mostrano una tenuta dei consumi interni. La situazione è simile in Francia, mentre in Germania si è addirittura verificato un incremento nelle esportazioni di macchinari.
Gli interventi di stimolo, cioè le grandi iniezioni di liquidità a basso costo, paiono aver avuto successo nel fermare la recessione: di qui in poi si dovranno fare i conti con le difficoltà della ripresa ed i rischi dell'inflazione. Lo stimolo pare aver avuto effetto persino in Giappone, dove l'economia è in recessione e i prezzi sono in deflazione da circa dieci anni: a giugno c'è stato un incremento della produzione interna.
L' America Latina è invece agli inizi della recessione:
· il 20 agosto l’ufficio nazionale messicano di statistica ha comunicato che nel secondo trimestre 2009 il PIL messicano è calato del 10,3%, composto da un calo dei consumi del 16,4%, da un calo delle costruzioni del 9,2%, da un calo degli scambi commerciali del 20,9% e da un calo dei trasporti del 13,7%.
· Lo stesso giorno Bloomberg ha scritto che il PIL venezuelano è diminuito del 2,4% nel secondo trimestre: è la prima contrazione del Pil dal 2003.
L'Asia intera pare reagire alla crisi finanziaria ed economica molto meglio del previsto. Si prevede che il PIL cinese cresca del 8.5% nel terzo trimestre, mentre i prezzi al consumo cadranno del 1,3%, secondo il Centro Informazioni Statale Cinese.
Il Giappone per la prima volta dopo dieci anni di stagnazione ha registrato a giugno una ripresa sia dei consumi interni sia del PIL.
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