25 agosto 2009
La Commissione di Regolamentazione delle Banche Cinesi non intende più riconoscere alle obbligazioni subordinate il valore di contante, ai fini del calcolo delle riserve delle banche.
Che significa?
Le banche debbono sempre detenere in cassa una percentuale minima - fissata per legge - di contanti propri (non dei clienti) rispetto al totale dei prestiti concessi e degli investimenti effettuati. Questi contanti si chiamano 'riserve'. In Cina la percentuale delle riserve di legge è del 12%. In occidente è mediamente del 5% (varia da stato a stato).
Questa percentuale di contanti di riserva è considerata sufficiente a garantire che, anche in caso di crisi economica o finanziaria, le banche possano sempre far fronte ad un'ondata di richieste di ritiro di fondi o di vendite di titoli da parte dei clienti.
La recente crisi finanziaria ha dimostrato che così non è: molte banche non sono state in grado di far fronte alle richieste di ritiro fondi dei clienti senza l'intervento dei governi, che si sono messi a stampare moneta per darla alle banche anche senza garanzie, pur di fermare l'ondata di panico.
Ora i governi stanno pensando di modificare almeno marginalmente il sistema, perché non ha funzionato.
Sia in Cina sia in Occidente le banche possono calcolare come riserve contanti obbligazioni di altre banche di tipo subordinato, cioè obbligazioni a scadenza fissa, a tasso di interesse abitualmente più elevato dei titoli di stato, ma che non rientrano fra i crediti privilegiati in caso di fallimento. Con questo meccanismo le banche si imprestano a vicenda denaro con scadenza fissa i pagamento, utilizzando il contante obbligatoriamente di riserva, e calcolano le obbligazioni subordinate come contanti di riserva! Le banche in questo modo dichiarano legalmente in bilancio di avere riserve che in realtà non hanno.
La Cina è il primo paese e intervenire per togliere alle proprie banche questa possibilità - anche in occidente se ne discute, ma non sono ancora state prese decisioni.
Chi voglia capirne di più può leggere gli articoli di Nicola Pegoraro al link:
http://www.soldionline.it/notizie/obbligazioni-italia/bond-bancari-subordinati-l-utilizzo
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