Il 25 agosto 2009 a Kandahar un terrorista suicida si è fatto esplodere in un veicolo imbottito d’esplosivo. Si tratta di uno dei più feroci e sanguinari attentati degli ultimi anni: 41 persone hanno perso la vita mentre diverse centinaia di individui sono stati feriti, alcuni in maniera grave. Le vittime sono pressoché tutte civili, il che potrebbe aumentare il sentimento antitalebano nella provincia.
Nell’attacco è stato distrutto un edificio appartenente ad un’impresa edile giapponese che si occupava di progetti di sviluppo nella regione di Kandahar. Con ogni probabilità i Talebani hanno mirato proprio a questo obiettivo, dato che la loro strategia si basa sull’attacco agli stranieri che lavorano alla ricostruzione dell’Afghanistan. Le aziende estere sono sovente prese d’assalto perché collaborano con le truppe della coalizione e con il governo afgano.
Recentemente il leader talebano
mullah Omar aveva sconsigliato ai suoi seguaci di mietere troppe vittime fra i civili per non alienarsi la simpatia della popolazione afgana. Omar ha inoltre invitato i Talebani a servirsi della tecnica degli attentati suicidi solo contro obiettivi di cruciale importanza.
La dinamica dell’attentato di Kahdahar sembra non tenere minimamente conto delle indicazioni di Omar, il che fa presupporre che non tutte le fazioni talebane seguano alla lettera i suoi dettami.
A cura di Davide Meinero
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