Il 31 agosto 2009 il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha sottoposto al Congresso una nuova legislazione sull’energia che prevede la nascita di aziende miste (con partner esteri) per l’esplorazione e lo sfruttamento dei giacimenti di petrolio sottomarini di profondità al largo della costa. La legge prevede anche la creazione di un’Agenzia Nazionale per il Petrolio che rappresenti gli interessi dello stato brasiliano nei futuri contratti con i partner privati e/o esteri.
Il governo brasiliano investirà 50 miliardi di dollari in Petrobras, l’azienda nazionale per l’energia, che avrà una quota garantita del 30% in tutti i giacimenti il cui sfruttamento sarà messo all’asta, e dunque il controllo sullo sviluppo di tutti i progetti di sfruttamento dei giacimenti.
All’annuncio del nuovo progetto di legge le azioni Petrobras hanno perso il 3,60% di valore.
Lo sfruttamento dei giacimenti sottomarini di profondità richiede grandissimi investimenti e conoscenze tecnologiche molto avanzate. Il mercato evidentemente teme che il controllo statale sui progetti di sfruttamento possa essere d’ostacolo e scoraggi le imprese private.
I titoli Petrobras sono ora in ripresa.
Lascia un commento
Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!
Accedi
Non sei ancora registrato?
Registrati