Il 15 settembre 2009 il capo della guardia costiera russa ha dichiarato che le navi che entreranno nelle acque della repubblica secessionista di Abkhazia senza permesso verranno immediatamente trattenute. Il messaggio era chiaramente rivolto alla Georgia, che negli ultimi mesi ha intercettato diverse navi mercantili che transitavano sul Mar Nero dirette in Abkhazia.
L’ultimo episodio è avvenuto il 15 agosto scorso, quando la guardia costiera georgiana ha fermato una nave con tanto di capitano turco ed equipaggio - composto da Turchi e Azerbaigiani – che trasportava carburante per un valore di 2,4 milioni di dollari verso il porto di Sukhumi, in Abkhazia. L’equipaggio è stato rilasciato dietro pagamento di una cauzione, ma per il rilascio del capitano è dovuto intervenire il ministro degli esteri turco recandosi in Georgia. Ovviamente i governi di Turchia e Azerbaigian hanno preso male la vicenda.
Questi episodi sono diventati sempre più frequenti dopo la guerra fra Russia e Georgia dello scorso agosto.
La Russia ha aumentato notevolmente la presenza militare nelle regioni separatiste di Akhazia ed Ossezia del sud.
La maggior parte delle navi militari georgiane sono andate distrutte durante la guerra dell’estate scorsa ed attualmente la marina militare della Georgia dispone di qualche piccola cannoniera, fra cui cinque navi da pattugliamento equipaggiate con sistemi di difesa antiaerea di epoca sovietica.
La guardia costiera russa ha dichiarato di aver inviato nuove unità nelle repubbliche separatiste, ma per ora non si hanno informazioni precise né sulla disposizione né sull’entità delle forze militari inviate.
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