Il 17 settembre 2009, subito dopo la decisione di Obama di rinunciare allo scudo missilistico in Repubblica Ceca e Polonia, i Russi hanno annunciato di rinunciare al previsto spiegamento di missili Iskander a Kaliningrad, sul Baltico, perché non occorrono più, se non ci sono né radar né missili NATO in Europa Centrale.
La Russia considera la rinuncia americana allo scudo missilistico come un gesto distensivo che viene pareggiato con il permesso di trasportare rifornimenti alle truppe in Afghanistan utilizzando lo spazio aereo russo, e con la rinuncia a dispiegare missili sul Baltico.
Ma gli Americani vogliono la solidarietà della Russia nell’applicare sanzioni all'Iran, e la sostanziale neutralità russa nel caso si arrivasse allo scontro militare. L’argomento sarà certamente affrontato in un incontro riservato fra Medvedev e Obama
il 23 settembre, in occasione dell’apertura dell'Assemblea Generale dell'ONU. Gli analisti politici a Washington terranno d’occhio le porte per vedere con quali rappresentanti di altri paesi Obama e/o Medvedev si incontreranno. Si prevede infatti che il negoziato verterà sul riconoscimento da parte americana di una sfera d'influenza russa sulle regioni limitrofe - come avvenne dopo la seconda guerra mondiale. Fin dove vorrà estendere la sua influenza la Russia? Il negoziato arriverà fino al dialogo con gli stati delle regioni interessate, o si arresterà prima di assumere concretezza?
A cura di Laura Camis de Fonseca
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