Il 3 dicembre 2009, all’indomani della visita a Roma del presidente russo Dmitri Medvedev, la Russia e il Vaticano hanno allacciato rapporti diplomatici diretti. La decisione è frutto di lunghi negoziati mediati dal presidente del consiglio italiano Silvio Berlusconi.
Nel 1997 l’ex presidente russo Boris Eltsin, che temeva l’ingerenza del Vaticano in Russia e negli ex paesi dell’URSS,
aveva firmato una legge che impediva alla Chiesa Cattolica (così come a tutte le altre religioni all’infuori della Chiesa Ortodossa Russa, dell’Ebraismo e dell’Islam)
di avere una presenza significativa nel paese. Inoltre la religione cattolica non è mai stata riconosciuta come religione ufficiale, nonostante abbia più di 750.000 seguaci - più di altre religioni considerate invece ufficiali, come il Buddismo.
Il Vaticano e la Chiesa Ortodossa sin dalla caduta dell’Unione Sovietica hanno mantenuto soltanto legami non ufficiali.
Gli Ortodossi russi hanno recentemente dimostrato di voler espandere la propria presenza all'estero: con l’apertura al Vaticano evidentemente intendono ottenere l’accesso facilitato ai paesi dell'Europa Occidentale, dove vivono tanti emigrati ortodossi.
Il Vaticano probabilmente otterrà in cambio la revoca delle leggi del '97.
Lascia un commento
Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!
Accedi
Non sei ancora registrato?
Registrati