In seguito all’aumento delle violenze settarie in vista delle elezioni del 2010, il Governo Regionale Curdo (GRC) ha annunciato un piano per la creazione di un esercito proprio. Il presidente del GRC Massoud Barzani il 22 novembre scorso ha infatti dichiarato di voler dare vita a un esercito curdo unificato nella regione semiautonoma del Kurdistan unendo tutte le milizie private della regione (i Peshmerga) sotto la giurisdizione di un Ministero dei Peshmerga. Il Governo regionale Curdo mostra così i muscoli di fronte ai rivali arabi del governo centrale iracheno.
Il Kurdistan iracheno è una regione montuosa sita nella parte settentrionale dell’Iraq.
La conformazione del territorio ha protetto i Curdi dalle invasioni straniere, ma al contempo ha alimentato violente rivalità tribali – al punto tale che le singole tribù a più riprese si sono schierate con i nemici regionali (Iran, Turchia, Iraq baathista) per combattersi a vicenda.
Nel 2003 però il Partito Democratico del Kurdistan (PDK) e l’Unione Patriottica del Kurdistan (UPK) hanno messo da parte le loro differenze ed hanno formato un governo regionale unificato per difendere gli interessi curdi nell’Iraq dell’era post-Saddam. L’alleanza è tuttora intatta.
I rapporti fra il GRC e Baghdad sono andati peggiorando nei mesi recenti, ed è per questa ragione che Barzani ha ipotizzato di unificare i Peshmerga e creare un esercito. Infatti ora che gli Stati Uniti hanno iniziato a ritirare le truppe i conflitti etnici sono riemersi.
A novembre Barzani ha dichiarato che i Curdi avrebbero boicottato le elezioni a meno che non si fosse emendata la legge elettorale in modo da aumentare la rappresentanza curda nel governo nazionale. Anche la recente ondata di aste per l’assegnazione delle risorse petrolifere ha riacceso il dibattito sulla distribuzione dei profitti dei giacimenti settentrionali dell’Iraq - il governo di Baghdad a novembre ha dichiarato che non considererà validi i contratti stipulati direttamente fra il GRC e i partner stranieri.
Il PDK e l’UDK controllano ognuno circa 100.000 Peshmerga – mentre l’esercito iracheno al momento conta 260.000 soldati.
Se i Peshmerga unissero le loro forze potrebbero contare su di un esercito abbastanza forte da fronteggiare non soltanto i rivali arabi di Baghdad, ma anche i nemici esterni in Siria, Turchia e Iran. Per questo il governo regionale curdo intende chiedere un contributo al governo centrale di Bagdad per il mantenimento dell’esercito dei Peshmerga. Il primo ministro del GRC e il ministro delle finanze iracheno si sono incontrati l’8 dicembre scorso per discutere del flusso dei futuri finanziamenti, ma vista la crescente tensione fra Baghdad e il Kurdistan difficilmente il governo centrale erogherà altro denaro al GRC.
A cura di Davide Meinero
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