Il viaggio del presidente cinese Hu Jintao del 12-14 dicembre 2009 in Kazakistan e in Turkmenistan è terminato con l’inaugurazione del Gasdotto dell’Asia Centrale, che trasporterà il gas dal Turkmenistan alla Cina. La Cina da alcuni anni è alla continua ricerca di risorse per far fronte alla crescente domanda di energia.
Grazie a questo gasdotto la Cina potrà espandere la propria influenza in Asia Centrale, entrando in concorrenza con la presenza russa. Al momento però la Russia continua a fare la parte del leone in Asia centrale, e la Cina ne è perfettamente consapevole. Sebbene il nuovo gasdotto non sia ancora oggetto di rivalità fra le due superpotenze, in futuro le cose potrebbero cambiare – prima o poi anche Pechino potrebbe dover sperimentare che cosa significa ritrovarsi all’estremità di un gasdotto controllato dalla Russia.
Attualmente il gas rappresenta una piccola parte delle fonti d’energia usate dai cinesi – soltanto il 3,6% contro il 70% del carbone, il 18,8% del petrolio e il 6,6% di energia idroelettrica – ma i consumi di gas continuano a crescere – nel 2008 hanno raggiunto gli 80,7 miliardi di metri cubi. Il governo cinese ha adottato una strategia di rifornimenti basata sull’aumento delle importazioni di gas, volta sia a diversificare le importazioni sia a diminuire l’inquinamento.
La Cina possiede diversi giacimenti di gas, ma insufficienti a coprire il fabbisogno interno. Negli ultimi anni Pechino ha quindi deciso di investire nella costruzione di impianti di Gas Naturale Liquefatto (GNL oppure LNG se in inglese) - soprattutto nel Guandong, nel Fujian e a Shanghai – per importare GNL da Australia, Indonesia, Qatar e Malesia. Secondo alcuni calcoli, i consumi di GNL dovrebbero continuare a crescere del 12% annuo sino al 2020.
La Cina continuerà poi a importare gas dai suoi vicini - non soltanto dall’Asia centrale ma anche da Myanmar e Russia.
Il gasdotto dell’Asia centrale ha valore strategico per la Cina, ma incide sugli interessi strategici di medio o lungo periodo anche della Russia, della Turchia e dell’Iran. I rapporti di Turkmenistan, Uzbekistan e Kazakistan fra di loro e con i grandi paesi limitrofi stanno diventando molto importanti sul piano economico e geopolitico globale.
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