Il 29 dicembre 2009 il parlamento sudanese ha approvato una legge che sancisce le regole del referendum del gennaio del 2011, in cui si voterà per l’indipendenza del Sudan Meridionale. Con l’approvazione di questa legge, il Governo di Unità Nazionale – una coalizione nata nel 2005 fra i leader dei partiti delle due principali regioni sudanesi (
vedi mappa a lato) – ha stabilito una volta per tutte le modalità di voto in modo da evitare scissioni interne.
Il Sudan è un misto di etnie e culture, e quindi chiunque potrebbe dichiarare di avere radici nel Sudan meridionale anche senza avere nessun legame diretto con la regione.
Secondo la nuova legge ogni cittadino del Nord che vorrà votare al referendum dovrà ottenere un certificato dal leader del suo villaggio natale che testimoni la sua origine meridionale. Khartoum non potrà sabotare il voto, che sarà considerato valido solo se il 60% dei Sudanesi meridionali regolarmente certificati voterà per l’indipendenza. Nel Sudan meridionale vivono circa 8 milioni di abitanti, molti meno rispetto ai 31 milioni del Nord.
Nel 2011 si terrà anche un altro referendum, per stabilire a chi apparterrà in futuro la regione di Abyeu, ricca di petrolio, e per demarcare i confini fra il nord e le regioni meridionali di Nilo Blu e Kordofan del Sud.
È possibile che i Sudanesi del sud votino in favore della secessione, ma Khartoum potrebbe sempre decidere di servirsi della forza militare per tenere il Sudan meridionale, specialmente le regioni ricche di petrolio, legate al Nord.
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