Il settore idroelettrico venezuelano, dopo anni di eccessivo sfruttamento e mancati investimenti, è entrato in crisi, e la siccità che si è abbattuta di recente sul Venezuela ha ulteriormente ridotto la capacità di produzione. Peraltro c’è un aumento esponenziale della domanda, e la situazione sembra farsi grave. Non è la prima volta che il Venezuela si trova ad affrontare questo problema: negli ultimi dieci anni infatti i black-out – a volte della durata di alcune ore – sono diventati un fenomeno piuttosto frequente.
Le cause della crisi energetica sono numerose:
· la siccità provocata da El Nino ha senz’altro infierito un duro colpo al settore elettrico venezuelano. La maggior parte dell’energia elettrica del paese proviene dalla diga Guri,che a causa della riduzione del volume d’acqua ha dovuto diminuire la produzione;
· il taglio alle importazioni di gas dalla Colombia – passate da 7 a 2,3 milioni di metri cubi di gas al giorno. La Colombia ha ridotto le esportazioni di gas anche per ragioni politiche, dato che le relazioni fra Caracas e Bogotà sono al minimo storico;
· il fatto che il prezzo dell’energia sia sussidiato dallo stato ha causato un aumento dei consumi del 25% negli ultimi cinque anni.
I provvedimenti del governo
A dicembre del 2009 il governo per far fronte alle crescenti difficoltà ha deciso di
razionare l’acqua e l’elettricità – ad esempio ai casinò e ai centri commerciali è stata imposta una riduzione dei consumi del 20%. Inoltre Caracas ha
vietato l’importazione di elettrodomestici, ha iniziato
a distribuire
lampadine a basso consumo alla popolazione e sta ora ipotizzando di adottare
l’ora legale per sfruttare al massimo la luce del giorno.
Anche
il settore industriale venezuelano è stato duramente colpito dalla crisi energetica, soprattutto quello siderurgico: la produzione di alluminio di Venalum e Alcasa è scesa del 40% mentre l’acciaieria Sidor ha dovuto bloccare diverse attività. Il governo ha addirittura ipotizzato di chiudere le tre industrie per risparmiare energia - il che causerebbe gravi danni all’economia del paese.
Per risolvere i problemi energetici del Venezuela il governo dovrebbe investire in modo corposo nelle infrastrutture energetiche, ma attualmente non dispone di una quantità di denaro sufficiente a finanziare l’ammodernamento del settore.
La crisi energetica provocherà il declino dell’economia venezuelana nei prossimi mesi, minacciando direttamente la politica populista del governo Chavez – e quindi anche la sua sopravvivenza.
Come reagirà Chavez?
A cura di Davide Meinero
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