Il 17 gennaio 2010 si terranno le elezioni presidenziali in Ucraina. Attualmente i candidati alla presidenza sono principalmente quattro: Viktor Yushchenko, Viktor Yanukovich, Yulia Timoshenko e Arseny Yatsenyuk.
Secondo i sondaggi il candidato filorusso Viktor Yanukovich si aggiudicherà la presidenza la, dal momento che la popolarità del presidente Yushchenko – tuttora in carica – è al di sotto del 4%. Di fatto questo significa che
alle prossime elezioni verranno spazzati via gli ultimi strascichi della cosiddetta Rivoluzione Arancione, che mirava a portare l’Ucraina nella sfera d’influenza occidentale.
Dopo aver vinto le elezioni del 2004 alleandosi con Yulia Timoshenko il presidente Yushchenko ha compiuto diversi passi per svincolare l’Ucraina dalla presa russa – accusando pubblicamente Stalin (e di conseguenza i Russi) per la carestia degli anni ’30 dello scorso secolo, minacciando di cacciare la flotta russa dal Mar Nero, cercando di creare una scissione fra la Chiesa Ortodossa Ucraina e la Chiesa Ortodossa Russa, e addirittura promettendo che avrebbe portato Kiev nella NATO e nell’UE.
Tuttavia la coalizione con Yulia Timoshenko si è spezzata pochi mesi dopo le elezioni. Per evitare di andare alle urne, nel 2006 Yushchenko ha nominato premier il suo rivale Yanukovich tradendo così i suoi sostenitori filoccidentali e alimentando ulteriormente l’instabilità. Da allora la sua popolarità ha continuato a calare inesorabilmente.
Yulia Timoshenko invece
, consapevole dell’ascesa russa, ha stretto un accordo con Mosca già nel 2008 . Anche il giovane Arseny Yatsenyuk, che a prima vista sembrerebbe il più indipendente dei candidati, è sostenuto e finanziato da una fazione filo-russa.
Indipendentemente dall’esito del voto il Cremlino riuscirà a rimettere le mani su Kiev. L’Ucraina è il “ventre molle” della Russia: controllando il governo di Kiev infatti Mosca ha libero accesso al Mar Nero – dove è stanziata la flotta del Mar Nero – e può proteggersi sul fianco occidentale.
A quanto pare però Yanukovich sta meditando di offrire a Yushchenko il posto di primo ministro – seppur con poteri limitati – per bloccare l’avanzata della Timoshenko e ingraziarsi il favore della parte filoccidentale del paese – concentrata soprattutto nelle regioni occidentali (
vedi mappa a lato).
Yanukovich è infatti
consapevole che soltanto includendo un candidato filoccidentale nel governo è possibile scongiurare una scissione fra le due anime dell’Ucraina - che renderebbe il paese ingovernabile.
A cura di Davide Meinero
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